Editore Associazione Culturale Mp3. P.IVA 01187270770
Registrato presso il Tribunale di Matera n. 4/2009
Direttore Responsabile Roberto D'Alessandro. Webmaster Vittorio Ricchiuto
+(39) 328 447 4326
redazione@pisticci.com
C’eravamo illusi. Si, è proprio così. Se solo poco più di ventiquattr’ore fa avevamo sperato nello scatto d’impeto del Consiglio Direttivo della Divisione Calcio a 5 di tornare a riappropriarsi sulla sua disciplina respingendo il tentativo di marginalizzazione attuato dai Comitati Regionali in un Consiglio di Lega che il 30 luglio non aveva risparmiato le stoccate all’istituzione di viale Tiziano; e il comunicato numero 11, che ieri mattina aveva riaperto i termini per la presentazione delle domande di integrazione al campionato maschile di Serie B, aveva alimentato la convinzione di chi scrive che il futsal era finalmente arrivato a scrollarsi l’ingombrante influenza della Lega Nazionale Dilettanti; la pubblicazione del comunicato numero 12 riguardante la presa d’atto dei provvedimenti assunti dal Consiglio di Lega nella riunione di martedì pomeriggio, ha mandato in frantumi quella che si era materializzata come una speranza.
Ossia la speranza che la Divisione Calcio a 5 riuscisse a eludere l’egemonia dei Comitati Regionali invocando quell’autonomia organizzativa scritta nel libro delle regole ma di fatto mai effettivamente imbracciata e fatta pesare nelle scelte da effettuare e nelle decisioni da prendere nell’interesse della nostra disciplina. Quella sorta di derubricazione della lista delle escluse dai campionati di futsal maschili e femminili, con il provvedimento demandato alla determinazione della Divisione Calcio a 5, appariva il calcio di rigore da trasformare per cambiare le sorti della partita in gioco a livello istituzionale. Il momento che avrebbe potuto rappresentare la svolta e portare la Divisione Calcio a 5 a far valere il diritto di operare per proprio conto nell’organizzazione dell’attività del futsal, che più volte abbiamo detto e ricordato, diritto statuito dall’articolo 10 dello Statuto della FIGC e ribadito dall’articolo 20 del Regolamento della LND, è stato gettato alle ortiche.
Quel calcio di rigore è stato clamorosamente calciato fuori: e adesso assistiamo al ritorno della subalternità della Divisione Calcio a 5 nei riguardi della Lega Nazionale Dilettanti che si esprime attraverso le incondivisibili determinazioni riportate sul comunicato numero 12, il quale ha sentenziato il “no” alle domande di ripescaggio e ammissione presentate dalle sei squadre non aventi diritto, che erano necessarie, fondamentali, per completare i gironi cadetti.
La cosa che non si può accettare è proprio il trattamento riservato a quelle sei società che, nel presentare le istanze di ripescaggio (Chemiba Cerreto d’Esi, Naonis, Città di Cagliari e Forte Colleferro) e ammissione (Leonessa RSA e Pisticci), avevano provveduto a saldare per intero le competenze dell’iscrizione e che si aspettavano, in totale fiducia, una decisione favorevole da parte del Direttivo di viale Tiziano, che avrebbe potuto - e dovuto - far leva sull’autonomia garantitagli statutariamente per l’organizzazione della propria attività e che, invece, ha finito per applicare quanto impartito dal Quarto Piano senza un minimo tentativo di rimostranza nei confronti di un atto in piena contrapposizione con le aspettative dei club interessati.
Le sei società che hanno subito la scelta della Divisione di ottemperare a quanto disposto dal Consiglio di Lega, hanno proceduto nel corso della giornata odierna a inoltrare comunque le pec, reiterando le rispettive domande di integrazione nell’organico della Serie B 2024/2025, che al momento manca di ben otto società: il diniego della Divisione Calcio a 5 è stato già comunicato a tutte addirittura prima della scadenza delle ore 18, che rappresentava il termine per la presentazione delle nuove istanze delle società non aventi diritto (quali?). Una presa di posizione assolutamente inaccettabile: come può l’istituzione di viale Tiziano, ben sapendo della carenza di posti, scaricare società che hanno dato la loro piena disponibilità al completamento dell’organico (ed hanno versato le relative somme per intero!), preferendo partorire gironi cadetti monchi, accettando quanto deciso dal Consiglio di Lega? Ma soprattutto, visto che il comunicato numero 11 (LEGGI QUI) prevede, in questo specifico caso, la procedura “ordinaria” che passa per la verifica della Covisod e la valutazione del Consiglio di Lega, perchè la Divisione è stata così solerte a bocciare le domande presentate, iniziativa che peraltro non era di sua competenza?
Non possiamo certo prevedere quello che potrà accadere nei prossimi giorni, anche se auspichiamo una presa di posizione largamente condivisa considerando che la Serie B della nuova stagione oggi, in attesa dei probabili recuperi di Noci e Casali del Manco, ha perso mediamente una squadra per girone. Tuttavia, rimane forte il rimpianto di una Divisione Calcio a 5 la quale, nonostante fosse decisamente osteggiata dai Comitati Regionali, avrebbe potuto mettere le cose in chiaro con una semplicissima mossa a monte, a lei favorevole: far valere il proprio ruolo autonomistico suffragato da precise disposizioni statutarie e regolamentari, una chance che purtroppo non è stata sfruttata da un’istituzione rivelatasi succube delle decisioni di piazzale Flaminio.
Il nostro auspicio è che la governance che si insedierà tra un mese e mezzo si mostri più autorevole e lavori da subito per quell’obiettivo, l’unico, che può garantire al futsal la sua completa e totale autonomia operativa: l’uscita, senza se e senza ma, dalla Lega Nazionale Dilettanti.
pubblicato su www.calcioa5anteprima.com