Venerdì, 22 Novembre 2024

L’Associazione Famiglia Futura incontra Sigfrido Ranucci, “Report” Rai3, e gli consegna un dossier sulle terapie ex art.26

Martedì, 15 Ottobre 2024

In occasione della presentazione del suo nuovo libro “La Sfida” edito da Bompiani Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore dal 2017 della trasmissione d’inchiesta “Report” su Rai3, è stato ospite della città di Matera lo scorso sabato. Ranucci è noto per il suo impegno nel fare informazione con coraggio e analizzando e indagando i retroscena, spesso scomodi, degli eventi contemporanei, sollevando il velo di indifferenza e silenzio che troppo spesso ammanta le vicende del nostro Paese.

Già nello scorso febbraio Ranucci, ospite di Gramellini nella trasmissione “In Altre Parole” in onda su La7, assistette in presenza alla docu-intervista realizzata dalla giornalista Laura Bonasera in merito alla questione di un centinaio di piccoli pazienti materani rimasti senza terapie a causa della malagestione dei fondi destinati alle terapie ex art.26 (logopedia, fisioterapia, neuropsicomotricità, ecc) da parte della Regione Basilicata, e ne fu molto toccato.  Sensibile da sempre alle vicende che la politica vorrebbe spesso rimanessero sotto silenzio, Ranucci ha voluto incontrare Guido Galante e Federica Aldrovandi, rappresentati della Associazione Famiglia Futura ODV, i genitori che si impegnano a difendere i diritti alla salute e all’inclusione dei propri figli, per avere un ragguaglio sulle evoluzioni della vicenda. Purtroppo infatti, è tristemente attuale quanto denunciato già a febbraio dall’Associazione, poiché, a parte le promesse e gli slogan elettorali, ad oggi nulla è cambiato nelle assegnazioni dei budget relativi alle terapie, e il centro riabilitativo Rham di Matera ha già comunicato che, in assenza di garanzie di copertura economica da parte della Regione, si vedrà costretto a non rinnovare i progetti terapeutici, e quindi le terapie subiranno un nuovo stop.
Ranucci conosce personalmente molto bene l’importanza delle terapie ex art.26 per i piccoli con disabilità, e sa perfettamente quanto questo ulteriore stop significhi in termini di danno per un bambino in età evolutiva. Galante e Aldrovandi hanno quindi consegnato a Ranucci un dossier dettagliato sullo stato attuale della vicenda “terapie ex art.26 in Basilicata”, dove i paradossi e le sperequazioni sono correlate a numeri e cifre eloquenti. Una vicenda che ad oggi muove circa 30 milioni di euro all’anno, distribuiti e gestiti in modo assolutamente iniquo e inefficiente. “Le disparità sono evidenti e noi stiamo cercando di denunciarle da mesi. – hanno dichiarato Galante e Aldrovandi- Da un lato infatti assistiamo a situazioni paradossali, in cui vengono assegnati budget significativamente alti a strutture che poi in modo strumentale ciclicamente e ingiustificatamente non pagano i propri dipendenti. D’altro canto, invece, abbiamo un evidente affossamento economico proprio dei centri che invece investono nelle proprie strutture, in personale altamente qualificato, nelle attrezzature e nelle terapie ambulatoriali dei minori, anche se molto meno remunerative di quelle domiciliari ai pazienti adulti e anziani, per offrire degli strumenti sempre più efficaci nel dare un futuro dignitoso ai nostri figli. Non è inoltre chiaro come alcune strutture afferenti alla Azienda sanitaria di Potenza continuino ad operare sul territorio materano, pur in assenza dell’accreditamento per il percorso ambulatoriale, e assorbendo di fatto importi relativi al fabbisogno del territorio di Matera. Il dato più evidente è appunto la sperequazione tra Potenza e Matera: i budget sono infatti assegnati al 91% a strutture potentine e solo al 9% a quelle materane. Differenza questa assolutamente non linea con le percentuali della popolazione, che si attestano invece su un rapporto di 2 a 1. Da mesi aspettiamo dalla Regione trasparenza sui fabbisogni delle due Aziende Sanitarie lucane, da mesi aspettiamo risposte concrete che mettano fine ad una malagestione che ormai va avanti da troppo e che oggi sta creando un danno irreparabile alla categoria più fragile della nostra comunità: i bambini con disabilità.” Questi dunque i punti salienti che sono stati trattati con Ranucci, perché dove non arriva l’interesse dei nostri governanti fortunatamente arriva quello di qualcuno che ha ancora il coraggio di andare in fondo e denunciare le gravi violazioni dei diritti dei cittadini, affinché venga finalmente fatta “La Scelta” giusta.

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