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Il dato diffuso a margine del secondo e ultimo modulo del corso di educazione finanziaria promosso dalla Banca d’Italia insieme a Cgil, Cisl e Uil
Si è tenuto il secondo e ultimo modulo del corso di educazione finanziaria dal titolo «Le donne contano anche nel mondo del lavoro», a cura della Banca d’Italia in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil, che ha registrato la partecipazione di numerose donne sindacaliste. Temi della giornata sono stati gli strumenti di pagamento elettronici, l’home banking e la sicurezza informatica. Per il coordinamento donne della Cisl Basilicata «è stata l’occasione per focalizzare l’attenzione sul legame tra donne, denaro e rapporto di lavoro, considerando che nell’analisi dei divari di genere nel mercato del lavoro e del sistema previdenziale, come emerge dai dati Inps, si rileva che i principali elementi che caratterizzano questo divario sono le differenze retributive e dei percorsi di carriera, le differenze contrattuali e la maggiore discontinuità lavorativa, la diversa distribuzione del lavoro di cura in ambito familiare e le conseguenti ricadute di tutto ciò sui trattamenti previdenziali».
In Basilicata, ricorda ancora il coordinamento donne della Cisl, «il differenziale retributivo tra uomo e donna è stimato intorno al 10 per cento, sia per quanto riguarda la retribuzione annua che il salario giornaliero. Inoltre, le donne lucane lavorano meno giorni degli uomini: se gli uomini lucani lavorano in media tra i 213 e i 224 giorni, le donne lucane lavorano in media tra i 200 e i 213 giorni, quindi in media da 16 a 20 giorni in meno degli uomini, a testimonianza della larga diffusione del contratto part-time volontario e forzato che caratterizza il lavoro femminile lucano, con pesanti conseguenze sul futuro reddito da pensione».
Sempre secondo il coordinamento donne «il tasso di occupazione dal periodo post pandemia sta registrando un leggero e costante miglioramento, per cui confrontando il terzo trimestre del 2019 con il terzo trimestre del 2023 risulta che l’occupazione femminile lucana è aumentata del 4,8 per cento, portando la Basilicata ad avere un’occupazione femminile pari a quasi il 40 per cento, prima tra le regioni del Mezzogiorno ma comunque di quasi venti punti percentuali sotto la media nazionale e di circa trenta rispetto al Nord Est, dove lavora quasi il 70 per cento delle donne in età attiva. Per le donne lucane rivendichiamo più lavoro e meno lavoro precario e a tempo determinato a beneficio di una idea di dignità e di uguaglianza nel lavoro che contribuirebbe ad elevare la qualità della vita dell’intera società lucana».
“Il rapporto sull’economia lucana presentato ieri dalla Banca d’Italia scatta la fotografia reale e impietosa della nostra regione. Nel turismo, nonostante la ripresa graduale nel post pandemia, si registra un forte calo delle presenze rispetto al 2019. L’industria è in affanno, l’automotive in crisi con un calo impressionante, l’occupazione è stagnante se paragonata alla crescita delle altre regioni del Mezzogiorno e dell’Italia. Possiamo tranquillamente affermare che la Basilicata è in regressione”. Così il segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega, commenta i dati diffusi dal report.
La Banca d’Italia ha reso noto l’aggiornamento sul numero degli sportelli bancari e del numero degli addetti sul territorio nazionale alla data del 32 dicembre 2022.
E' "in affanno" l'economia lucana nei primi nove mesi del 2022, durante i quali si è assistito ad un recupero lento, in un quadro di profonda incertezza, sul quale hanno inciso l'aumento dell'inflazione e i costi di produzione: è questo il quadro che emerge dal Rapporto annuale della Banca d'Italia sull'andamento della economia della Basilicata, presentato, stamani a Potenza, dal direttore delle filiale di Potenza della Banca d'Italia, Gennaro Sansone, dal suo vice Paolo Lucchese, dal responsabile dell'ufficio analisi e ricerca economica della sede di Bari, Maurizio Lozzi, e dal coordinatore del rapporto, Vincenzo Mariani.