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Notizie positive per i lavoratori e le lavoratrici del comparto agricolo e florovivaistico, all’ incirca 20.000, che operano nella provincia di Matera: mercoledì scorso, infatti nel corso di una riunione tenutasi presso l’Ente bilaterale agricolo territoriale (Ebat) della provincia di Matera alla presenza dei rappresentanti sindacali di Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil e quelli datoriali di Cia, Confagricoltura e Coldiretti, è stato sottoscritto il rinnovo del Contratto Provinciale di Lavoro per gli operai agricoli e florovivaisti.
Un alimento accessibile, facile da preparare e che mette d’accordo tutti, ma pochi conoscono il lavoro che c’è dietro ad un piatto di pasta, a cominciare dalla materia prima, che si ottiene dalla produzione agricola. Per continuare a produrre cibo eccellente sotto il profilo organolettico e ad elevati standard di qualità, quali sono i nostri, è indispensabile sostenere il comparto cerealicolo italiano, perché servono investimenti importanti. Lo sottolinea Confagricoltura in occasione del World Pasta Day che si celebra il 25 ottobre, ribadendo l’importanza di rimettere il comparto cerealicolo al centro dell’agricoltura nazionale.
Questa mattina nella sede dell’Ente ubicata nella Cassa Edile di Matera l’Ente Bilaterale Agricolo della provincia di Matera (ente costituito dalle Organizzazioni Sindacali Fai-CISL, Flai-CGIL e Uila-UIL e dalle Organizzazioni Datoriali Coldiretti, C.I.A. e Confagricoltura) ha presentato le attività dell’Ente e ha illustrato i bandi relativi a prestazioni in favore dei lavoratori agricoli e delle imprese agricole.
All’incontro hanno partecipato Michele Andriulli, presidente Ebat Matera, il direttore dell inps Matera, Vito Latela, il presidente Gianfranco Romano ed il direttore Pietro Greco per Coldiretti Matera, Vito Arleo per Uila Uil, Alberto Dolce per Fai Cisl, Rocco Mianulli per Confagricoltura e Buonamassa Maria Rosaria per la Cia.
Quali politiche e azioni concrete di tutela dei fiumi, torrenti e canali di bonifica si stanno mettendo in campo in Basilicata? Poche, a giudicare da quanto si continua a riscontrare sul territorio regionale, dove persistono o si acuiscono situazioni di criticità legate a contaminazioni di varia natura, batteriologica e chimica, dei corsi d'acqua, oltre che carenze di gestione e manutenzione.