Sabato, 23 Novembre 2024

La Società Nazionale di Salvamento di Basilicata in collaborazione con il Gruppo di Idraulica Marittima della Scuola di Ingegneria dell'Università degli studi di Basilicata e la Lega Navale Italiana, hanno condotto studi specifici sulla sicurezza alla balneazione sulle aree pilota lucane del litorale di Metaponto Lido, tra le foci dei fiumi Bradano e Basento, e sugli invasi di di Montecotugno e Pertusillo. I primi risultati sono stati oggetto due tesi di laurea della Scuola di Ingegneria dell'ateneo Lucano, e rappresentano uno dei primi dimostratori nazionali circa la valutazione della sicurezza alla balneazione in ambiente costiero e lacustre.

La domanda principale alla quale la ricerca risponde è la seguente: data un’area in cui viene praticata l’attività di balneazione, come se ne può valutare il livello di sicurezza rispetto ad altre? O, in altre parole: Come facciamo a giudicare un’area di balneazione più sicura di un’altra? La risposta può essere data solo da un sistema di misurazione della “sicurezza” delle aree, perché soltanto ciò che è misurabile è confrontabile. 

Gli studi dei laureandi mettono in evidenza due risultati diversi: mentre sulle spiagge di Metaponto la classificazione della sicurezza della balneazione è riconosciuta come BUONA la valutazione dell’Indice di sicurezza per gli invasi di Montecotugno e Pertusillo è considerato BASSO.

Nel 2003 l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato le Linee guida per la sicurezza degli ambienti acquatici nei quali vengono svolte attività ricreative, acque costiere ed interne, che sono state utilizzate come base scientifica per l'elaborazione della Direttiva europea sulle acque di balneazione. Secondo l’OMS la qualità delle acque di balneazione viene classificata in 4 categorie (eccellente, buona, sufficiente, scarsa). Dopo aver classificato le acque di balneazione in base alla loro qualità, quindi, è necessario anche valutare la sicurezza alla fruizione di dette acque integrando l'aspetto qualitativo con le caratteristiche sistemiche dell'ambiente fisico dove si pratichi la balneazione.

E’ stato possibile rilevare questi risultati grazie all’applicazione della norma 11745:2019 dal titolo: “Sicurezza della società e del cittadino – Qualificazione delle aree di balneazione ai fini della sicurezza dei bagnanti” ai siti pilota lucani. 

La norma fa riferimento alle aree marine, lacustri e fluviali, nelle quali si può fare il bagno, censite dal Portale delle Acque del Ministero della Salute di libero accesso al pubblico. Esse sono precisamente delimitate da punti di inizio e di fine, misurano in media 1000 metri di lunghezza, presentano una sostanziale omogeneità per caratteristiche geo-morfologiche e per di tipo di pressione antropica. Dunque attraverso la misurazione dei fattori di rischio di natura geomorfologica e di natura fisica, come la ripidità della battigia superiore al 5%, che comporta una pendenza particolarmente ripida del fondale antistante; gli elementi del fondale, naturali o antropici (barre, pennelli, scogliere parallele, ecc.), che favoriscono il formarsi di correnti concentrate o rip current che sviluppandosi alla superficie dell’acqua, trasportano i bagnanti verso il largo; l’analisi delle buche o dislivelli improvvisi del fondale, insieme alla valutazione delle misure di sicurezza (boe, bagnini, kit per primo soccorso, defibrillatori..).

In definitiva questi studi rappresentano un dimostratore unico in Basilicata ed in Italia e da cui ripartire con una interlocuzione con le Istituzioni competenti per fare in modo che questi indici rappresentino un'occasione di comunicazione turistica delle nostre spiagge che si somma alle prestigiose bandiere blu già acquisite.

La lettura dei dati del monitoraggio pubblicati da ARPAB evincono allarmanti e significativi scostamenti rispetto alle soglie previsti per legge. La non conformità riguarda la presenza di una quantità rilevante di manganese, idrocarburi disciolti o emulsionati e un tasso rilevante di ossigeno disciolto.

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