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La programmazione della 23° edizione del Lucania Film Festival prosegue con una fitta agenda di appuntamenti: il 10 agosto tante proiezioni a cui partecipare e un ospite d’eccezione incontrerà il pubblico della manifestazione.
Moni Ovadia nasce a Plovdiv, in Bulgaria, nel 1946.
Dopo gli studi universitari e una laurea in scienze politiche ha dato avvio alla sua carriera d’artista come ricercatore, cantante e interprete di musica etnica e popolare di vari paesi.
Nel 1984 comincia il suo percorso di avvicinamento al teatro, prima in collaborazione con artisti della scena internazionale, come Bolek Polivka, Tadeusz Kantor, Franco Parenti, e poi, via via proponendo se stesso come ideatore, regista, attore e capocomico di un “teatro musicale” assolutamente peculiare, in cui le precedenti esperienze si innestano alla sua vena di straordinario intrattenitore, oratore e umorista.
Filo conduttore dei suoi spettacoli e della sua vastissima produzione discografica e libraria è la tradizione composita e sfaccettata, il “vagabondaggio culturale e reale” proprio del popolo ebraico, di cui egli si sente figlio e rappresentante, quell’immersione continua in lingue e suoni diversi ereditati da una cultura che le dittature e le ideologie totalitarie del Novecento avrebbero voluto cancellare, e di cui si fa memoria per il futuro.
Per il cinema ha prestato il proprio volto in “Caro Diario” di Nanni Moretti e, con il ruolo di coprotagonista, a “Facciamo Paradiso” di Mario Monicelli; ha inoltre lavorato, sempre nel cinema, con Roberto Faenza e Roberto Andò.
Ogni anno lo Spi Cgil celebra la Giornata della memoria, dedicata alla commemorazione delle vittime dell'Olocausto. In questo giorno si celebra la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz avvenuta il 27 gennaio 1945 ad opera delle truppe sovietiche dell'Armata Rossa. L'apertura dei cancelli di Auschwitz mostrò al mondo intero non solo molti testimoni della tragedia, ma anche gli strumenti di tortura e di annientamento utilizzati dentro a quel lager nazista.
Per lo Spi Cgil è una data importante in quanto il dialogo tra generazioni parte da qui, da una delle pagine più buie della storia del Novecento. Ricordare significa riflettere ancora oggi sulla tragedia della deportazione e dello sterminio di massa, non solo per non dimenticare ma per rafforzare il senso di identità comunitaria minata dalle ultime vicende europee - dagli attentati alla Brexit, dall’accoglienza dei migranti alla crisi ai confini tra Bielorussia e Polonia fino agli ultimi preoccupanti accadimenti che stanno interessando l’Ucraina - e i principi di libertà e uguaglianza che sono alla base di ogni società.
In quest’ottica vanno visti anche i viaggi organizzati dallo Spi Cgil di Basilicata rivolti ai propri iscritti e che ogni anno vedono la partecipazione di numerosi pensionati, momentaneamente sospesi a causa della pandemia. In particolare, l’ultimo viaggio in Polonia, tra le città di Cracovia, Breslavia (Wrlocav), il campo di concentramento di Auschwitz Birkenau e la miniera di sale di Wieliczka è stata l’occasione per firmare il protocollo d’intesa tra Spi Cgil nazionale, Spi Cgil Basilicata e Solidarność, il sindacato autonomo dei lavoratori polacco.
Nel protocollo le organizzazioni sindacali, infatti, ribadiscono il loro impegno per il rafforzamento delle politiche sindacali in Europa anche attraverso lo sviluppo di relazioni bilaterali ed in stretto coordinamento con la Ferpa e la Ces. Nel riaffermare e contribuire al rinvigorimento dei valori comuni e dei diritti universali sanciti nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, Spi Cgil e Solidarność ritengono necessario ed opportuno sviluppare rapporti stretti di amicizia e solidarietà, rafforzare il lavoro comune e programmare attività e scambi politici e culturali finalizzati alla crescita economica, sociale e culturale delle proprie comunità.