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L’articolo 2 del “DL Energia” ( DL 17 Ottobre 2024, n° 153) potrebbe comportare, smentendo la stessa vulgata governativa di voler limitare ricerca e coltivazione di idrocarburi al solo gas, nuove attività di ricerca petrolifere. E’ quanto si può desumere dall’Art. 2 della norma (Disposizioni urgenti per coniugare le esigenze di salvaguardia dell'ambiente con le esigenze di sicurezza degli approvvigionamenti), che al comma 2 recita: “A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto, il conferimento di permessi di ricerca e di concessioni di coltivazione di idrocarburi liquidi sul territorio nazionale e a mare non è consentito.
Giovedì 10 Ottobre il Consiglio dei Ministri ha licenziato l’ennesimo “DL ENERGIA” (DL 17 Ottobre 2024, n° 153) e pubblicato il 17 Ottobre in Gazzetta Ufficiale.
Oltre al decreto attuativo in arrivo per aumentare di 2,5 miliardi di mc di gas la produzione nazionale nell’Alto Adriatico e in Sicilia, nella prospettiva generale di passare dai 4,5 miliardi attuali a 7 miliardi di mc di gas, si attende anche il decreto ministeriale che definisca le aree idonee per le attività estrattive come previsto dal Pitesai.
“L’approvazione da parte del ministero per la Transizione ecologica del decreto che dà il via libera al Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee, il cosiddetto Pitesai lascia interdetti rispetto alla visione delle politiche regionali in tema ambientale e incentrate sulla green economy”. È quanto afferma il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa.
Segue nota stampa dei consiglieri regionali Carlucci, Perrino e Leggieri del M5s