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Italia Svizzera 3-0, un'altra vittoria, ci voleva proprio!
Nel bel mezzo di uno dei periodi più bui dal dopoguerra si palesa un brivido che ci riporta al ricordo delle notti magiche. È solo calcio sia chiaro, ma mai come adesso è unità, orgoglio, gioia. La Nazionale italiana guidata da Mancini gioca a memoria e non si vedeva da tanto. Corre , suda e vince. La giacca alla Bearzot poi, una chicca.
Sembrerà banale, ma niente è come la nazionale.
Dietro la maglia c'è una nazione e, in qualsiasi sport, ciò rende gli atleti nostri simili, si avvicinano a noi sulla base del fine comune. Questo mi ha sempre affascinato e fatto amare lo sport come scuola di socialità e quindi di vita.
In questo europeo,inoltre, non solo la nostra nazionale ci ha emozionati. Lo spavento del caso Eriksen ci invita, fortunatamente, a riflettere sulla grandezza dello sport e sul suo nobile messaggio. In questo cinico mondo che cela sempre più la propria natura dietro strumentalizzazioni che antepongono l'individuo a soli fini commerciali, ci sono gesti che insegnano più di mille slogan. Basti pensare alla cieca priorità usata dal capitano danese Simon Kjaer nel precipitarsi a soccorrere il proprio compagno salvandogli la vita, oppure al muro di giocatori fatto spontaneamente, per difendere e non per dividere come troppo spesso avviene..
Comportamenti che dimostrano come uno vale tutti e non uno!
La nazionale danese ne ha dato un esempio in ambito sportivo, humus insostituibile x la sana crescita di ogni individuo, risorsa troppo spesso, specie nel nostro territorio, sottovalutata e alla quale vengono destinate troppe poche risorse oltre che poca attenzione.
Buon divertimento a tutti e forza azzurri!
Leonardo Galeazzo