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"Da circa 7 giorni sto rincorrendo le competenze del servizio sanitario". E' la denuncia di una mamma di Marconia, alle prese con uno di quei casi di cattiva gestione burocratica applicata alla catena dei contatti stretti di un caso covid positivo.
I fatti: un alunno della scuola primaria di via San Giovanni Bosco, alla fine del mese scorso risulta essere positivo al covid. Come da protocollo, scatta la procedura di quarantena per tutta la classe del bambino. E' anche il caso del figlio della signora il quale, prontamente inserito in piattaforma dal proprio pediatra, viene chiamato per essere sottoposto a tampone lo scorso 24 aprile a Tinchi. Da quel giorno tutto tace, non è stato ancora comunicato alcun esito.
"A differenza di altri, noi non abbiamo ricevuto l'esito del tampone molecolare al quale è stato sottoposto mio figlio - dichiara la signora - perché, pare, del tampone stesso non vi è alcuna traccia. Dall'USCA nessuna informazione, dal laboratorio di Matera, dove sarebbe stato processato, nemmeno. Nel frattempo, il pediatra non può inserire in piattaforma mio figlio per la ripetizione del tampone perché attualmente risulta ancora presente e mi dice di rivolgermi alla direzione sanitaria. Dalla direzione sanitaria arrivano risposte vaghe. Insomma, è partito il solito gioco dello "scarica barile" che ci sta provocando non poche ripercussioni psicologiche: chi deve fornire una risposta? Chi deve assumersi la responsabilità di ammettere l'errore ed, eventualmente, farci ripetere il test?". Insomma, è lampante che qualche anello nella catena della burocrazia sanitaria si sia rotto e si sia entrati in quel loop da cui è difficile venirne a capo.
Nel frattempo la signora è costretta a stare lontana dal lavoro per assistere il figlio in quarantena. "Non avendo ricevuto alcun esito, mio figlio non può rientrare a scuola perché per farlo ha bisogno del certificato medico che attesti la negatività del tampone. Ed io, per assisterlo, non posso recarmi a lavoro. Abbiamo chiesto l'attivazione della DDI, ma fino a quando deve durare questa situazione? Siamo stanchi e pretendiamo una soluzione".
La redazione