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“L’importante quadrivio di contrada Caporotondo, sulla provinciale che da Pisticci centro porta a Marconia, alla 106 Ionica e al mare, inspiegabilmente continua ad essere al buio, nonostante la presenza di impianti elettrici a suo tempo appositamente realizzati per assolvere a tale funzione”.
E’ la ennesima denuncia del consigliere comunale Franco Plati che, come lo stesso fa sapere, già altre volte ha sollevato il caso rivolgendosi direttamente all’Amministrazione Provinciale di Matera, guidata dal Presidente Pietro Marrese. Secondo Plati, il disagio, nonostante le proteste, va avanti da oltre 2 anni e la preoccupazione è sempre maggiore, atteso il grado di pericolosità, nelle ore serali e notturne, per le centinaia di automobilisti che attraversano quel tratto provinciale.
“Dispiace che le nostre lamentele – aggiunge – non sono mai state ascoltate e la cosa preoccupa non poco, in quanto parliamo di uno svincolo importante. Ce lo chiediamo – aggiunge Plati - ma proprio non riusciamo a capire il silenzio che accompagna il mancato intervento dell’ Ente di via Ridola. Un tratto, quasi sempre affrontato a notevole velocità dagli automobilisti, nonostante le due diramazioni quasi in curva, la prima che indirizza verso la zona di Terranova, parecchio popolata e ricca di residenze, dove è ubicato anche il moderno complesso turistico alberghiero “Torre Fiore” oltre ad un agriturismo, l’altro verso l’interno della popolosa contrada Caporotondo che si estende fino a Tinchi. Finora, per fortuna – aggiunge il consigliere Plati – non sono stati registrati incidenti di sorta, anche se recentemente, per puro miracolo, ne sono stati evitati due, uno dei quali, con il passaggio notturno di cinghiali che misero a repentaglio la sicurezza del traffico. E’ auspicabile quindi, che questa volta il nostro appello venga preso in seria considerazione per risolvere, una volta per tutte, una questione di notevole importanza che implica anche responsabilità e merita attenzione particolare da parte della Provincia, gestore delle strade provinciali.”
Michele Selvaggi