Editore Associazione Culturale Mp3. P.IVA 01187270770
Registrato presso il Tribunale di Matera n. 4/2009
Direttore Responsabile Roberto D'Alessandro. Webmaster Vittorio Ricchiuto
+(39) 328 447 4326
redazione@pisticci.com
Il “Cavaliere” non c’è più. Al secolo Mario Aliani, lo stimato imprenditore del colore pisticcese, ci ha lasciati solo da qualche ora
Chi non conosceva il “Cavaliere”? Chi non si era divertito per le sue straordinarie “macchiette” imitando a perfezione proprio il “Cavalier Tino Scotti”, il grande attore comico milanese del dopoguerra? Un pezzo della nostra storia che se ne va, lasciando comunque un suo bellissimo ricordo come persona dedita alla sua famiglia, come uomo laborioso, gentile, educato e soprattutto simpaticissimo nelle sue espressioni verso il prossimo.
Lo conoscevamo da sempre e sempre avevamo occasione di ricordare il suo passato di artista semplice e genuino, regalando espressioni di gioia e grande spensieratezza a chi aveva il piacere di ascoltarlo. Un episodio della sua vita, che ha fatto storia e che noi, sempre con grande piacere, abbiamo avuto modo di raccontare più volte anche a chi sapeva poco della sua esistenza.
Era il luglio del 1961 e nell’appena restaurato cinema teatro Colosseo, era in programma un attesissimo importante spettacolo canoro e di varietà a carattere regionale, “Il Buttafuori”, presentato da un grande della giovane Rai TV dell’epoca, l’elegantissimo e bravissimo conduttore Luciano Rispoli. Tra i partecipanti pisticcesi di quello spettacolo, proprio Mario Aliani, alias Il Cavaliere, che in modo abbastanza spigliato si presentò sul palco con il cappello di Tino Scotti in testa e con in mano uno strano secchiello di plastica, la cui presenza, a domanda di Rispoli, venne così spiegata: “Signor Rispoli, forse le sembrerà strano, ma qui a Pisticci, i nostri bisogni corporali non possono aspettare, atteso che, purtroppo, i gabinetti Pubblici di Via Principessa di Piemonte, da troppo tempo non funzionano e noi non sempre facciamo in tempo a tornare a casa”. Risate a non finire da tutta la platea e un grande abbraccio al sig. Mario da parte del divertito presentatore, oggetto poco prima, sempre da parte del nostro attore, di un simpatico apprezzamento sul colore (rosso) troppo acceso della sua elegante cravatta.
E’ solo uno dei tanti siparietti ed episodi simpatici a cui Mario ci aveva abituato. Un personaggio ben voluto e rispettato da tutti, che ci mancherà e mancherà soprattutto alla sua amata famiglia.
Alla signora Francesca, ai figli Leonardo, Antonella e Simona, le vive condoglianze nostre e della città.
Michele Selvaggi