Sabato, 23 Novembre 2024

Due anni fa la frana di Pomarico

Martedì, 02 Febbraio 2021

Un anniversario triste per questa città, quel ricordo del 29 gennaio 2019, quando improvvisamente si verificò il movimento franoso che interessò il versante sud ovest dell’abitato.

Erano da poco passate le ore 15 di quel giorno di fine gennaio, quando, appunto un notevole cedimento del terreno, fece scomparire gran parte del centrale corso Vittorio Emmanuele, distruggendo circa una trentina di abitazioni. Un disastro annunciato, con i prodromi di diversi segnali e con alcuni sgomberi di qualche giorno prima, che comunque servirono a salvare la vita di diverse persone e famiglie. Tra questi stabili, anche quello – ricordiamo- di proprietà del primo cittadini Francesco Mancini. Un crollo pauroso, documentato in diretta da alcun telecamere, le cui immagini subito fecero il giro del mondo, impressionando anche tanti pomaricani che vivono all’estero.
Quel triste episodio fece seguito al movimento franoso di Pesca di Nembo di qualche decennio prima, con il tristissimo ricordo, sempre vivo nei pomaricani, della tragica morte di una ragazzina del posto, Laura Liccese, mentre giocava, avvenuta per il cedimento di un muro di sostegno di quella zona.
Ma ci sono anche altri movimenti franosi da ricordare come Piana Pacilio e Tempe Fontanelle entrambi alle periferia sud dell’abitato. Sono trascorsi ben due anni dalla data del 29 gennaio 2019 e, nonostante il serio impegno da parte dell’Amministrazione comunale guidata dal primo cittadino Francesco Mancini, ci si è trovati di fronte a tutta una situazione caratterizzata da una serie di fattori che inevitabilmente hanno creato un certo rallentamento nel programma di interventi del dopo frana. Tutto un piano che comunque si è sviluppato in sintonia con il capo della Protezione Civile, Borrelli che, occorre riconoscere, è venuto a Pomarico diverse volte – che - se ricordiamo bene - si sarebbe dovuto realizzare in tre fasi, che poi sono diventate due con l’accorpamento delle ultime due, riguardanti il riconoscimento dei danni e del progetto definitivo trasmesso alla Regione che poi lo ha posto all’attenzione del governo centrale.
A tutto ciò sono seguiti dei finanziamenti messi a disposizione che tra l’altro, riguarderanno lo sgombero della macerie con alcuni abbattimenti di fabbricati pericolanti, che prevede l’impiego di un cospicuo importo di circa 2 milioni e 600 mila euro. Sgombero delle macerie che, stante alle notizie raccolte, dovrebbe partire prossimamente.
E’ comunque da ricordare che già negli ultimi giorni dello scorso anno, si era provveduto da parte del Comune a corrispondere un’altra trance della quota mensile di contributo alle famiglie sgomberate che ne avevano diritto.

Michele Selvaggi

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