Martedì, 24 Dicembre 2024

Una nuova, ennesima ombra sta gettando scompiglio nelle dinamiche politico amministrative della regione Basilicata. Come rivelato da "Il Quotidiano del Sud", una maxi inchiesta è stata avviata dai pm di Potenza sulla cosiddetta mala politica lucana. Al vaglio degli inquirenti ci sarebbero le nomine all'ospedale San Carlo del capoluogo lucano ed i mega appalti ospedalieri, come quello riguardante l'ammodernamento del nosocomio di Lagonegro. Contestate presunte ingerenze gestionali da parte dei vertici della Regione.

Diversi sarebbero gli indagati eccellenti e le pesanti accuse al vaglio del procuratore capo Francesco Curcio e del pm Vincenzo Montemurro. Fra gli indagati, spicca il nome dell'assessore alla Sanità lucana, il dottor Rocco Leone. Sarebbero indagati anche il segretario del governatore Vito Bardi, Mario Araneo, e il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Francesco Piro.

Il presunto sistema di potere su cui indaga la magistratura potentina sarebbe ruotato attorno allo studio del noto avvocato potentino, Raffaele De Bonis che ora è agli arresti domiciliari. 

Leone: Totale fiducia nella magistratura

Intanto, l'assessore Leone, in una nota, ha espresso totale fiducia nella magistratura. “Ho totale fiducia nella magistratura, da uomo delle Istituzioni - ha dichiarato Leone - Nella mia vita non ho mai perseguito l’utile personale. Chi mi conosce sa bene che intendo, da sempre, la mia attività lavorativa come una missione e non come un’attività da cui trarre un vantaggio economico. Spero di poter essere ascoltato quanto prima dal pubblico ministero, in modo da fare chiarezza e poter rivendicare una storia personale e politica di rettitudine e legalità”.

Bardi: Farò opportune valutazioni sull'operato di Araneo

Sulla stessa lunghezza d'onda è il presidente della Giunta regionale lucana, Vito Bardi. “Da uomo delle Istituzioni - ha dichiarato l'ex generale - ho piena fiducia nelle indagini della Magistratura e al contempo sono sicuro che le persone coinvolte nell’indagine sapranno dimostrare nelle sedi opportune la propria estraneità alle ipotesi di reato. In riferimento al coinvolgimento del sig. Mario Araneo, tengo a precisare che si tratta di una persona che ha un contratto di collaborazione esterna di Segreteria. Sarà mia cura fare le opportune valutazioni dopo un approfondito confronto, nel frattempo attiverò le procedure interne. La mia vita è sempre stata all’insegna della legalità e del rispetto delle regole. Mi auguro pertanto che su questa vicenda venga fatta luce nel minor tempo possibile. I lucani meritano chiarezza e trasparenza”.

M5S: Regione Basilicata ancora una volta scossa dalle inchieste giudiziarie

Sull'argomento sono intervenuti i consiglieri regionali del M5S, Perrino, Carlucci e Leggieri:

"In una delle settimane più torride mai vissute, ci tocca prendere atto dell’ennesima lunga ombra che si allunga sulla vita politico - amministrativa della nostra regione. 

Le indiscrezioni del Quotidiano del Sud dipingono un quadro fatto di commistioni e interessi di vario genere: si parla di “reiterate ed illecite collusioni fra pubbliche amministrazioni, professionisti e imprenditori in Basilicata”. Il tutto sarebbe partito a seguito dell’inchiesta che ha coinvolto l’avvocato Raffaele Mario De Bonis Cristalli, finito ai domiciliari per corruzione. In tanti, a vari livelli, sarebbero coinvolti. Non sarebbe risparmiato neppure il dorato mondo del cinema lucano, che per tanto tempo, con i suoi "illustri" rappresentanti, spesso in giro per il mondo a spese dei cittadini, ha rappresentato una sorta di mondo fatato, mentre la Basilicata veniva devastata ed impoverita. 

Non vogliamo assolutamente esprimere condanne prima del dovuto - la presunzione di innocenza la teniamo bene a mente - anche perchè non sono ancora chiarissime le notizie che emergono dai quotidiani. Tuttavia non possiamo rimanere silenti di fronte ad una vicenda che rischia di provocare un nuovo terremoto in una Regione che solo qualche anno fa ha visto il suo ex Governatore, l’attuale Consigliere Pittella, finire agli arresti per presunti incarichi e concorsi pilotati. Una delle vicende più brutte della storia recente della Basilicata, privata per tanti mesi del suo massimo rappresentante. 

La trasversalità politica dei nomi apparsi sui giornali in questi giorni ripropone alcune riflessioni sul consociativismo - chiamiamola pure brama di potere - che caratterizza la vita politico-amministrativa della nostra regione. In un territorio piccolo come il nostro è inevitabile conoscersi tutti, ma non è più tollerabile utilizzare queste conoscenze per raggiungere scopi in maniera illecita a scapito della collettività". 

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