Mercoledì, 25 Dicembre 2024

Trent'anni fa la visita di Papa Wojtyla a Pisticci Scalo

Martedì, 27 Aprile 2021

27 aprile 1991 – 27 aprile 2021, 30 anni fa, il viaggio in Basilicata di Papa Giovanni Paolo II. Giornata memorabile con l’incontro col popolo di Potenza e Matera e quello nella piana dello stabilimento Anic di Pisticci Scalo, con lavoratori e mondo imprenditoriale della Valbasento.

In quella occasione, ricordiamo, il toccante e significativo appello al Papa di un lavoratore dell’Anic, Giovanni Simone, pisticcese, che concludeva così il suo appassionato intervento: “Santo Padre, Le siamo grati di questa visita alla Basilicata e di aver voluto dedicare uno spazio anche a noi, qui davanti a questi impianti che non devono morire. Da qui, da oggi, da questa Sua presenza così significativa, quel segnale di speranza e di rinascita che si è acceso, possa diventare realtà per noi e per i nostri figli. Possa confermare la sicura intesa e collaborazione tra noi lavoratori e le nostre organizzazioni, le aziende, i responsabili della vita politica e amministrativa. Siamo gente pacifica, amanti dell’ordine e della moralità pubblica e privata. Vogliamo essere di più gente del progresso e dello sviluppo economico, sociale, civile e religioso”.
Da parte di Papa Giovanni Paolo II il ringraziamento per la grande presenza di popolo nella piana pisticcese e il saluto ai lavoratori e imprenditori di quell’area: “L’odierna circostanza offre a tutti noi l’opportunità di riflettere sulla complessa realtà lavorativa regionale alle luce dei principi della Dottrina sociale della Chiesa e nella chiara consapevolezza dei vostri concreti problemi: Con l’avvio e lo sviluppo dell’industrializzazione – continuava il Papa – si è andata creando nella vostra regione una vera e propria rivoluzione culturale. I giovani, in passato avviati solo al lavoro dei campi, hanno acquistato in una “cultura industriale” di alta rilevanza, mentre il territorio si è arricchito di moderne infrastrutture. Sono emerse tuttavia, nuove problematiche ed esigenze di altra natura”. Al Papa quindi, non era sfuggita l’evoluzione negativa della crisi che da qualche tempo aveva colpito la nostra area industriale: “Molte sono le difficoltà e, talvolta, sembrano insormontabili. Ma ogni sforzo diventa parte integrante di una doverosa mutua solidarietà, all’interno della quale, chi ha di più condivida con quanti posseggono di meno o non hanno nulla. Questo popolo ha bisogno non di sviluppo “distorto” dipendente, assistito, bensì di uno sviluppo “autopropulsivo” e globale. Occorre passare dall’assistenzialismo sistematico alla ricerca di forme nuove di rilancio economico, valorizzando le strutture di cooperazione, terziario e servizi. Occorre per questo – concludeva – che soprattutto voi, lavoratori cristiani, infondiate nel vostro campo d’azione valori e principi evangelici si da facilitare l’apertura del mondo imprenditoriale alla dottrina sociale della Chiesa ad una maggiore e più qualificata attenzione della stessa alle problematiche occupazionali. Siate protagonisti del vostro destino, e prendete nelle vostre mani, menti e cuori per il vostro futuro”.
Per l’occasione, ricordiamo, che il Papa, alla presenza dell’Arcivescovo Ennio Appignanesi e del parroco di Cristo Re don Leonardo Selvaggi, incoronò la preziosa statua di Santa Maria del Casale di Pisticci. 27 aprile 1991 – 27 aprile 2014, per noi lucani, un segno del destino. Papa Giovanni Paolo II insieme al Papa buono, infatti, proprio in questo giorno diventò santo.

Michele Selvaggi

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