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Una notizia “straordinariamente bella” quella che ci ha regalato l’ultimo (purtroppo) numero della “Gazzetta di Basilicata” dello scorso 1 agosto 2021, che titolava così: “ Il Papa a Matera a settembre 2022 col Congresso Eucaristico Nazionale”.
Sì, proprio una inaspettata notizia legata - come spiegato dall’Arcivescovo di Potenza, Monsignor Salvatore Ligorio - Presidente della Conferenza Episcopale Lucana - che ha precisato di aver rivolto ufficiale invito a Papa Francesco a presenziare al Congresso Eucaristico Nazionale in programma nella città dei Sassi il prossimo anno. Per ora è solo una notizia, ma ne sapremo di più prossimamente, magari con particolari sempre più precisi legati allo straordinario evento che toccherà la nostra regione e in particolare la città di Matera. Per la cronaca riferiamo che la stessa notizia è ricca anche di un’altra importante iniziativa, quella della riduzione delle diocesi la cui organizzazione è stata voluta proprio dal Papa argentino. In particolare, con il nuovo taglio, in Basilicata rimarrebbero solo quattro diocesi. Quella di Acerenza sarebbe accorpata a Melfi, mentre quella di Tricarico sarebbe unita a Matera. Ritornando al viaggio del Papa nella nostra terra, ricordiamo la data del 27 aprile 1991 - 30 anni fa - con l’atteso viaggio in Basilicata di Papa Giovanni Paolo II°. Giornata memorabile con l’incontro col popolo di Potenza e Matera e quello nella piana dello stabilimento Anic di Pisticci Scalo, con lavoratori e mondo imprenditoriale della Valbasento. In quella occasione, ricordiamo, il toccante e significativo appello al Papa di un lavoratore dell’Anic, Giovanni Simone, pisticcese, che concludeva così il suo appassionato intervento: “Santo Padre, Le siamo grati di questa visita e di aver voluto dedicare uno spazio anche a noi, qui davanti a questi impianti che non devono morire. Da qui, da oggi, da questa Sua presenza così significativa, quel segnale di speranza e di rinascita che si è acceso, possa diventare realtà per noi e per i nostri figli. Possa confermare la sicura intesa e collaborazione tra noi lavoratori e le nostre organizzazioni, le aziende, i responsabili della vita politica e amministrativa. Siamo gente pacifica, amanti dell’ordine e della moralità pubblica e privata. Vogliamo essere di più gente del progresso e dello sviluppo economico, sociale, civile e religioso”. Da parte di Papa Giovanni Paolo II° il ringraziamento per la grande presenza di popolo nella piana pisticcese e il saluto ai lavoratori e imprenditori di quell’area: “ L’odierna circostanza offre a tutti noi l’opportunità di riflettere sulla complessa realtà lavorativa regionale alle luce dei principi della Dottrina sociale della Chiesa e nella chiara consapevolezza dei vostri concreti problemi: Con l’avvio e lo sviluppo dell’industrializzazione – continuava il Papa – si è andata creando nella vostra regione una vera e propria rivoluzione culturale. I giovani, in passato avviati solo al lavoro dei campi, hanno acquistato in una “cultura industriale” di alta rilevanza, mentre il territorio si è arricchito di moderne infrastrutture. Sono emerse tuttavia, nuove problematiche ed esigenze di altra natura”. Al Papa quindi, non era sfuggita l’evoluzione negativa della crisi in atto, che da qualche tempo aveva colpito la nostra area industriale: “Molte sono le difficoltà e, talvolta, sembrano insormontabili. Ma ogni sforzo diventa parte integrante di una doverosa mutua solidarietà, all’interno della quale, chi ha di più condivida con quanti posseggono di meno o non hanno nulla. Questo popolo ha bisogno non di sviluppo “distorto” dipendente, assistito, bensì di uno sviluppo “autopropulsivo” e globale. Occorre passare dall’assistenzialismo sistematico alla ricerca di forme nuove di rilancio economico, valorizzando le strutture di cooperazione, terziario e servizi. Occorre per questo – concludeva – che soprattutto voi, lavoratori cristiani, infondiate nel vostro campo d’azione valori e principi evangelici si da facilitare l’apertura del mondo imprenditoriale alla dottrina sociale della Chiesa ad una maggiore e più qualificata attenzione della stessa alle problematiche occupazionali. Siate protagonisti del vostro destino, e prendete nelle vostre mani, menti e cuori per il vostro futuro”. In quella occasione, ricordiamo, che il Santo Padre, alla presenza dell’Arcivescovo Ennio Appignanesi e del parroco di Cristo Re don Leonardo Selvaggi, incoronò la preziosa statua di Santa Maria del Casale di Pisticci. 27 aprile 1991 – 27 aprile 2014, per noi lucani, un segno del destino. Papa Giovanni Paolo II° insieme al Papa buono, infatti, proprio in questo giorno diventò santo.
Michele Selvaggi