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Una data importante quella del 4 marzo 2023, che avrebbe celebrato, se ancora in vita, gli 80 anni del grande Lucio Dalla.
“Lucio è sempre in ogni angolo della città di Bologna. Anche se non c’è più ormai da 11 anni, per me è come se ci fosse. Io lo vedo sempre, lo incontro ogni giorno, come ai bei tempi, in via D’Azeglio o in piazza Maggiore, magari a bere un caffè insieme, a discutere di tante cose, di canzoni, di amici, di sport e di ogni altro argomento che ci univa da quel 12 agosto di tanti anni fa, quando ci siamo conosciuti in una grande piazza di Policoro durante un concerto estivo”. Parole di grande stima, ma anche di grande affetto del pisticcese Vito D’Eri, il “sosia ufficiale” di Lucio Dalla, come lo ha definito il Resto del Carlino, il più importante giornale di Bologna, che per la occasione, nei giorni scorsi lo ha intervistato, come lui stesso ci ha raccontato.
Per il nostro simpatico compaesano, questi, che hanno preceduto e seguito la data del 4 marzo, sono stati giorni che lui non dimenticherà facilmente. Tutti lo hanno cercato, dai quotidiani a “2000 TV” e tanti altri. Lui, personaggio importante in questa vicenda che riguarda la vita di uno dei più acclamati, seguiti e amati cantanti italiani, disponibile verso tutti nel raccontare i rapporti con il “grande bolognese”. Una amicizia nata quasi per caso e che è andata sempre più consolidandosi nel tempo, fino addirittura a sostituirlo tante volte, senza che nessuno se ne accorgesse.
“Una volta - racconta D’Eri - al Festival bar, Lucio mi mandò sul palco per le prove, per non perdersi la partita di basket tra la Fortitudo e la Virtus, lui grande appassionato di pallacanestro”. E l’altro episodio allo Stadio Olimpico di Roma quando Gigi D’Alessio annuncia Lucio dalla scalinata, da dove appare una persona identica al cantante, della stessa altezza, con gli stessi occhiali e cappello, e con la stessa cadenza nei movimenti. Tutti credono che sia Dalla, fino a quando Gigi D’Alessio non rivela al pubblico che si tratta solo di un sosia. E che sosia! E il pubblico in piedi ad applaudire. E che dire poi di altri episodi simpatici di tanti anni di amicizia tra l’imprenditore imbianchino pisticcese e il cantante di Bologna. Ma Vito ci tiene soprattutto a raccontare quello che è stato l’incontro tra Dalla e sua madre Maddalena, che il cantante voleva conoscere. “Un episodio toccante che solo a pensarci e a distanza di tanti anni, mi viene da piangere. Lui la chiamò subito “mamma” e l’abbracciò. La cosa mi ha creato una emozione indescrivibile che non potrò mai dimenticare. Lucio - aggiunge Vito - aveva più volte promesso a mia madre di farle visita a Pisticci, magari per trascorrere ore in compagnia, gustare qualche nostra specialità culinaria e soprattutto, conoscere la città e la casa dove il suo grande amico Vito era nato e cresciuto. Purtroppo - conclude D’Eri parecchio dispiaciuto - la cosa non si è potuta realizzare”.
Onore quindi a Lucio Dalla per quelli che dovevano essere i suoi 80 anni, se in vita, ma onore anche al suo “sosia perfetto” Vito Deri, per il suo amichevole, importante, lungo passato con il cantante. Bello rivivere momenti esaltanti della sua vita che, in particolare, proprio in questi giorni, vengono ricordati, celebrando quel famoso “4 marzo 1943”, divenuto il titolo di uno dei suoi primi e indovinati brani immortali, cantati in tutte le lingue del mondo. Grazie Lucio. Bravo Vito!
Michele Selvaggi