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La Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera dell’Università degli studi della Basilicata dal 28 giugno 2021 sta realizzando nuovi scavi archeologici nella città antica di Metaponto. Si tratta della parte più vicina alla costa antica dell'area urbana, identificata per la prima volta da Dinu Adamesteanu negli anni Sessanta del secolo scorso.
Le indagini attuali della Scuola di Specializzazione dell'Unibas stanno mettendo in evidenza subito al di sotto dello strato di abbandono della città una serie di vani privati, ma anche diverse strutture pubbliche, tra le quali un complesso termale. Nella stessa area si è ripresa l'indagine di una basilica paleocristiana con annesso battistero, finalizzata alla comprensione delle fasi tardoantiche di Metaponto. Parallelamente, sono state intraprese delle ricerche geomagnetiche e di “remote sensing”, con l'obiettivo di rilevare anomalie nel sottosuolo in aree adiacenti ai saggi archeologici.
Queste ricerche, di carattere diagnostico, si stanno svolgendo grazie alla collaborazione scientifica con la sede potentina dell'ISPC-CNR. Il professore Dimitris Roubis, direttore scientifico delle ricerche, ha spiegato che "dal 2019 la Scuola di Specializzazione di Matera ha eletto l'area del cosiddetto Castrum di Metaponto come una delle sedi principali per le attività pratiche sul campo dei futuri archeologi; accogliamo difatti numerosi studenti dei corsi di studio del Dipartimento Dicem dell’Unibas, e gli allievi della Scuola di Matera. Le attività pratiche sul campo consentono loro di apprendere le metodologie di scavo più aggiornate, realizzare rilievi digitalizzati delle strutture esistenti con Gps differenziale, insieme a riprese fotogrammetriche 3d da terra e da drone, per ricavare fotopiani digitali anche con l'utilizzo di specifiche termocamere. Uno dei principali obiettivi del progetto Metaponto – ha evidenziato il docente - è anche l'individuazione delle infrastrutture portuali antiche della città, condotta attraverso tecnologie avanzate e innovative di diagnosi e di documentazione.
Le indagini saranno inoltre l'occasione per raccontare i risultati delle nostre ricerche al pubblico durante una giornata di open day". Lo scavo si effettua su concessione del Ministero della Cultura, in stretta collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata e la Direzione Regionale Musei della Basilicata. Alle attività collaborano anche il Comune di Bernalda (Matera), il Cluster Basilicata Creativa e l'Associazione Enotria Felix.