Sabato, 23 Novembre 2024

Città della pace di Scanzano Jonico: un’occasione irripetibile per l’accoglienza

Lunedì, 21 Marzo 2022

Grazie a quanto ottenuto a suo tempo da Regione, ministero dell’Interno e ministero del Lavoro nel rapporto con l’UE, che hanno visto un importo accordato di finanziamenti per un totale di 18 milioni, la Basilicata avrebbe tutte le potenzialità di diventare il primo territorio in Europa “a zero ghetti”.

Il sogno di Betty Williams deve essere compiuto fino in fondo: realizzare una capitale della cultura dell’accoglienza europea, senza baracche, ruderi, capanne, per ospitare le migliaia di lavoratori stagionali che ogni anno sostengono l’economia lucana.

Seppure si tratti solo di una minoranza dei circa 50.000 stranieri che operano in vari settori (edilizia, agricoltura, lavoro di cura), stiamo parlando di persone che si ritrovano puntualmente ad essere gestite da caporali senza scrupoli in quanto non hanno la possibilità di fittare un alloggio. Parliamo anche di donne, spesso costrette a prostituirsi o a cucinare e trovare sistemazione in baracche e ruderi. Il tempo della preparazione della semina del pomodoro o delle attività agricole nel Metapontino si avvicina.

È ora più che mai fondamentale stringere i tempi per il completamento della Città della Pace di Scanzano, un progetto voluto da due personalità premio Nobel per la pace, la cui Fondazione opera costantemente a sostegno dei più deboli, accogliendo numerosi rifugiati.

Soprattutto in un momento come quello che l’Europa sta attraversando, con i drammatici fatti in Ucraina, è fondamentale riaffermare il valore simbolico e reale della parola “accoglienza”. Con migliaia di persone ancora una volta in fuga dalla guerra, è più che mai inaccettabile che un progetto su cui sono state già impiegate numerose risorse non giunga a completamento, rischiando di vanificare tutto quanto già fatto e quanto si potrebbe realizzare in termini di possibilità di offrire una sistemazione dignitosa a lavoratori stagionali, profughi, bisognosi.

Va completato con urgenza l’iter amministrativo. La Regione approvi la delibera di giunta necessaria per evitare, peraltro, di perdere i 2 milioni di euro del Pon Legalità. L’abbandono definitivo del progetto sarebbe una sconfitta per tutti: uno spreco di risorse pubbliche, la rinuncia a un’idea di accoglienza che, oggi più che mai, non può essere abbandonata.

Lo dobbiamo anche a tutte le persone che soffrono in questo momento per i tragici fatti di guerra, in Ucraina, ma non soltanto. La Basilicata sia sempre di più terra di accoglienza.

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