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Il Commissariamento della Sogin è un salto nel buio. I parlamentari lucani si attivino per evitare il ritorno al passato sulla gestione dei rifiuti radioattivi e la localizzazione della discarica nucleare.
Noi Lucani, ricorda Pasquale Stigliani portavoce di ScanZiamo le Scorie, abbiamo benissimo ancora in mente il fallimento dell'esperienza commissariale del Generale Jean che si scontrò perdendo contro la volontà e la determinazione del "popolo di Scanzano".
Un'esperienza che ha dimostrato il fallimento totale di un modello gestionale che porta risultati solo se si è capaci di operare nella massima trasparenza e con il coinvolgimento delle popolazioni del territorio interessato.
La proposta del Commissariamento della Sogin contenuta nel decreto legge per la semplificazione finanziaria preoccupa in particolare per le fumose deroghe alle norme che tutelano la salute pubblica dei cittadini, che presentano evidenti profili di incostituzionalità che, se non modificati nell'esame in aula, comportano, inoltre, rallentamenti dell'operatività sulla quale è necessario accellerare.
Il Parlamento, nell'esame del decreto, deve indicare con chiarezza quali norme possano essere derogate senza modificare le norme di controllo, di tutela dell'ambiente e della salute.
E' chiarissima invece la deroga alle norme sulla localizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi che offre ai Commissari la possibilità di rimettere in discussione la procedura avviata con il processo della Carta Nazionale per le Aree Idonee che coinvolge con molti siti anche il territorio della Basilicata. Una deroga che appare in contrasto con le procedure UE - alle quali, seppure con grande ritardo, ci si è attenuti - e quindi probabile oggetto di contestazioni sul piano giudiziario. Al momento non si comprende qual è la volontà che il Governo indicherà ai Commissari. Dobbiamo evitare di non ritornare al passato, magari nuovamente al punto di partenza, conclude Stigliani.