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La Cgil – Cisl – Uil di Matera unitamente alle categorie, lo scorso 10 ottobre hanno richiesto all’Assessorato alle attività produttive della Regione Basilicata un incontro urgente per affrontare l’emergenza energetica che rischia travolgere il già precario tessuto produttivo del territorio ed in particolare le aziende fortemente energivore.
Infatti, -sottolineano i sindacati- l’aumento fuori controllo del prezzo del gas sta determinando stravolgimenti macro-economici che minacciano la tenuta del sistema economico e sociale con il rischio di chiusure a catena di attività economiche e la conseguente perdita di un elevato numero di posti di lavoro. Una criticità di sistema che costringe le aziende del settore ad utilizzare in forma massiccia gli ammortizzatori sociali, con inevitabili ricadute sull’occupazione e il pericoloso effetto domino che ricadrebbe sulla tenuta complessiva del tessuto produttivo del territorio.
Per le debolezze maturate,-prosegue la triplice- la storica area industriale della Val Basento, in cui insistono insediamenti produttivi d’eccellenza nei settori della chimica, farmaceutica, meccanica, servizi e agroalimentare comprendente 40 piccole , medie e grandi aziende, per un totale di 1500 dipendenti, potrebbe essere investita da una tempesta economica – finanziaria irreversibile che condizionerebbe anche l’arresto inevitabile dell’opportunità storica e irripetibile offerta dal finanziamenti del PNNR.
Infatti, le azioni programmate per il rilancio e lo sviluppo industriale della Val Basento basato sul riconoscimento del ruolo strategico delle ZES e la componente M5C3 – Interventi speciali per la coesione territoriale – che declina lo specifico obiettivo della “Riattivazione dello sviluppo economico finalizzati ad accrescere la competitività delle aziende presenti e l’attrattività degli investimenti, rischiano di essere vanificati se non si interviene con azioni immediate e concrete in grado di salvaguardare le aziende esistenti dalla pressante crisi energetiche e gli esagerati costi dell’energia.
Pertanto, prima che sia troppo tardi, anche a mezzo stampa, chiediamo all’Assessorato alle Attività Produttive, di convocare con urgenza un tavolo istituzionale, composto da sindacati, parti datoriali ed istituzioni locali, per monitorare la crisi in atto e predisporre azioni di contrasto alla stessa.