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Il Treno della Memoria, partito da Aquilea il 29 ottobre 2021, giungerà anche alla stazione di Pisticci giovedì 20 ottobre 2022
L’iniziativa nasce per ricordare l’anniversario dell’arrivo nella stazione di Roma del convoglio che trasportava il Milite Ignoto, il 4 novembre del 1921. Aveva scelta quella bara Maria Bergamas fra quelle di 11 caduti italiani non identificati. Avvolta nella veste nera del lutto, essa rappresentava anche il figlio Antonio, morto in guerra nel 1916, le cui spoglie mortali, benché sepolte, furono disperse dall’esplosione di una potente granata. Quel soldato morto senza nome, senza un fiore e senza una lacrima avrebbe rappresentato per sempre tutti i caduti senza nome, in quello che è passato alla storia come il “Rito di Aquileia”.
Un viaggio di cinque mila chilometri in diciassette tappe, da Aquilea a Palermo, a Cagliari con tappa finale a Roma Termini, ove giungerà il prossimo 4 novembre, Festa dell’Unità d’Italia e delle Forze Armate.
Il treno storico è stato allestito da Fondazione FS Italiane e dal Reggimento Genio Ferrovieri ed è composto da un locomotore elettrico ed uno diesel, una vettura cuccetta per scorta militare, una vettura bagagliaio, un carro per il trasferimento della salma, un centoporte, un vagone per la mostra immersiva multimediale ed uno per la mostra tradizionale, un centoporte di 1° classe ed un carro merci.
Quel viaggio storico lento e silenzioso effettuato il secolo scorso si trasformò in una delle manifestazioni più commoventi della storia d’Italia. Un cordone umano lungo 700 chilometri, formato da centinaia di migliaia di persone in lutto, gli fece da ala su entrambi i lati dei binari. Mamme, papà, fratelli, sorelle, gente comune gli resero commossi gli onori del loro cuore e si strinsero a lui in un abbraccio universale. Molti piansero in ginocchio pensando ai loro figli e nipoti che non erano più tornati o che erano tornati mutilati e con il ricordo degli orrori, che avevano visto scorrere a fiumi sui fronti dell’una e dell’altra parte. Molti i cimiteri di guerra che raccolgono i caduti di tutte le parti, di tutte le nazionalità, di tutte le religioni.
Per quasi 4 anni, dal 1914 al 1918, fu combattuta una guerra che i giovani chiamati ad affrontarsi sentivano estranei alla loro cultura pacifica e laboriosa di operai e contadini, in un territorio, a volte arido e bollente come gli altipiani carsici; oppure ghiacciato dai rigori invernali e con i venti freddi che sciabolavano i loro visi di adolescenti. A volte appena diciottenni. Nelle brume delle trincee affioravano i ricordi del caldo buono delle loro tiepide case lontane, degli affetti di famiglia. Uno spazio che appariva più infinito del cielo, subito interrotto e svanito dal sibilo di una granata assassina o dal tiro traditore di un cecchino senza cuore.
In occasione dei primi Natali di guerra, non era infrequente che soldati di opposti schieramenti uscissero dalle trincee distanti anche poche decine di metri e fraternizzassero come fratelli, scambiandosi gli auguri e brindando al nuovo anno. Salvo poi a tornare in trincea con fili spinati e nidi di mitragliatrici che falciavano i soldati contadini come steli di grano durante la trebbiatura d’estate. Ed anche in questi momenti terribili, spesso urlavano ai fratelli di tornare indietro.
Nelle loro trincee di fango impastato a sangue e pidocchi, Giuseppe Ungaretti scrive (in Veglia) di essere stato una nottata intera accasciato a fianco ad un compagno morto massacrato, guardando quella bocca serrata, a denti stretti, con i suoi occhi rivolti alla luna piena. E “guardando le sue mani gonfie che penetrano nel mio silenzio, ho scritto lettere piene d’amore. Non mi sono mai sentito tanto attaccato alla vita”.
Così, il 4 novembre del 1921, in un’atmosfera di grande commozione, il Milite Ignoto fu tumulato nel sacello dell’Altare della Patria.
Alla fine“dell’orrenda carneficina che disonora l’Europa”, come l’aveva definita Papa Benedetto XV, era scomparsa una intera generazione di giovani. Furono più di 8 milioni i morti in una guerra combattuta sui vari fronti dell’Impero austro-ungarico. Come non ricordare la tragedia dell’Ucraina?
Calendario del Treno della Memoria
Milite Ignoto 2022 Tabella di Marcia – – Aquileia, 29 ottobre 2021.
POTENZA CENTRALE 21:00, Vaglio Basilicata 21:07, Brindisi di Montagna 21:14, Trivigno 21:18, Albano Lucania 21:20, Campomaggiore 21:25, Calciano 21:35, Grassano 21:37, Salandra 21:45, Ferrandina Matera 21:54 Pisticci 22:03, Bernalda 22:12, Metaponto dalle ore 22:22 alle ore 22:42, Scanzano J. M. 22:54, Policoro Tursi 22:58, Nova Siri Rotondella 23:04, Rocca Imperiale 23:07, Montegiordano 23:12, Roseto C.Spulico 23:18, Amendolara Or. 23:22, Trebisacce 23:28
Arrivo a Roma Termine: 4 ottobre 2022, ore 00:01