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Non dovremmo essere noi a dare questa notizia che riguarda il delicato processo di decommisioning dell’impianto itrec, bensì l’assessore regionale all'ambiente, Latronico, convocando un tavolo sulla trasparenza sul nucleare, che in altre regioni - lo ribadiamo - sono convocati regolarmente.
Sogin ha avviato, infatti, il procedimento ministeriale per realizzare un capannone industriale (oltre quelli già autorizzati per l 'impianto ICFP), per scorie di bassa attività per circa 1225 MQ (su un volume lordo di circa 16.000 MC). I dati sono consultabili sul sito del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Il "decommissioning" è un processo che genera nuovi volumi di rifiuti radioattivi (è uno dei tanti motivi per cui il nucleare diventa antieconomico). Ci preoccuperebbe invece se si stoccassero nel sito dell'Itrec altri volumi di scorie senza conoscerne la provenienza alla luce della mancata individuazione del sito del deposito nazionale. L’Itrec in 20 anni sarebbe dovuto diventare un "prato verde", inidoneo - secondo i criteri Ispra - per essere deposito definitivo.
Tutto questo accade mentre il procedimento per la scelta del sito unico subisce rallentamenti, proteste e opposizioni, soprattutto nel nord Italia e nell'alessandrino, da parte di sindaci, che vede a livello locale come oppositori amministratori, politici e parlamentari (Lega) che invece in Parlamento lavorano per un ritorno del nucleare in Italia.