Sabato, 16 Novembre 2024

Allarme per il Cristo Redentore di Maratea

Giovedì, 25 Gennaio 2024

"Negli ultimi mesi ci sono stati molti avvertimenti di pericolo per la statua del Cristo di Maratea", simbolo della Perla del Tirreno.

"Pezzi del monumento caduti a terra. Molti sono a conoscenza della situazione, ma non si conoscono interventi di tutela e messa in sicurezza". E' la denuncia del Cseres (Centro studi e ricerche economiche e sociali), espressa in un comunicato diffuso dall'ex consigliere regionale della Basilicata e sindacalista, Pietro Simonetti.

"Nella frenesia di premi da ottenere, di targhe e premi da distribuire, nella vacuità dei contenuti - ha proseguito Simonetti - non si affrontano questioni importanti come questa e tanti altri ad esempio la bonifica della ex Pamafi oppure l'uso ottimale di Villa Nitti restaura dopo oltre 40 anni dall'acquisizione da parte della Regione. Per non parlare del disastro della frana di Castrocucco e della chiusura di molti siti alberghieri e dei presunti investimenti milionari in strutture alberghiere realizzate dal conte Rivetti. Solo spot e reclame".

Secondo Simonetti, "forse è giunto il tempo di passare dalla reclame, dalle spese di eventi inutili, dalla contemplazione dei fasti meno recenti e passati alla programmazione degli interventi che contribuiscano a tutelare il patrimonio del territorio e rilanciare l'offerta dei servizi ed altro. E' difficile, va fatto", ha concluso il rappresentante del Cseres.

"Salviamo il monumento del Cristo Redentore": è la petizione avviata sulla piattaforma Change.org da alcuni cittadini di Maratea (Potenza) che chiedono "un intervento straordinario per necessità e urgenza". Nella petizione è messo in evidenza "lo stato di avanzato degrado in cui versa il monumento, all'interno e all'esterno, nel complesso e nelle singole parti. Molti sono stati i solleciti in merito rivolti all'ente comunale che è proprietario del Monumento avendone accettata la donazione dal Conte Stefano Rivetti con delibera del consiglio comunale numero 108 del 1963". "A tutt'oggi - è scritto nella petizione - non c'è stato segno di intervento, eppure trattasi di un monumento 'vincolato' ovvero sottoposto per legge a tutela, essendo stato riconosciuto "bene culturale".

fonte Ansa

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