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Marrese: l’8 aprile non parteciperemo alla squallida passerella elettorale organizzata dal centrodestra al Crob di Rionero, istituto che in questi cinque anni Bardi ha del tutto trascurato. Non basta una squallida passerella elettorale per coprire i danni fatti alla sanità, sulla pelle dei cittadini.
Il convegno in programma l’8 aprile a Rionero in Vulture, nella sede del Crob, rappresenta uno dei punti più bassi toccati dal presidente Bardi e dai suoi sodali che pensano di prendere in giro la nostra regione. Non basta organizzare un convegno, con tanto di lectio magistralis del ministro degli Esteri Antonio Tajani, per riparare alle malefatte nei confronti di quello che, per noi, è un istituto strategico per la salute dei cittadini non solo come ente di ricerca sperimentale ma anche per le risposte che fornisce ai cittadini.
In tutti questi anni il Crob è stato abbandonato da Bardi: pochi investimenti, peraltro non valutati appieno, ha addirittura acquistato macchinari tuttora inutilizzati, che non tutelano la salute dei pazienti.
Continuiamo a chiedere un incontro e un confronto reale, non propagandistico, per parlare dei bisogni e delle prospettive del Crob. Ma nulla, qualcuno evidentemente ritiene che i cittadini lucani non siano in grado di discernere le iniziative viziate da strumentalizzazioni politico-elettorali da quelle destinate a costruire le basi per migliorare l’offerta sanitaria.
Dopo i danni arrecati alla sanità lucana da Bardi e soci, è assurdo che si continui a sbeffeggiare i lucani prendendoli in giro e gettando fumo negli occhi con queste indegne passerelle. In questi anni il vice premier Tajani e la ministra Casellati cosa hanno fatto per il Crob, la sanità lucana e la Basilicata? Assolutamente niente, e niente faranno se non questa indegna passerella elettorale.
Noi non parteciperemo perché, come tutti i giorni, saremo nelle piazze, nelle strade per parlare con i lucani e ascoltare i loro bisogni e le loro proposte. A noi interessano solo i fatti: non abbiamo alcun bisogno di ministri e passerelle. In Basilicata c'è voglia di cambiamento. La nostra regione merita una nuova primavera, merita di essere liberata da chi ha affossato la sanità pubblica.