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Di seguito l’intervento integrale dell’assessore Cosimo Latronico, intervenuto a Potenza, in rappresentanza della Regione Basilicata, alla cerimonia di commemorazione del 79/o anniversario della Liberazione.
“Porgo il saluto del presidente della Regione Vito Bardi. Egli si associa al sentimento di memoria e di riconoscenza che questa giornata intende celebrare in maniera solenne ed eloquente. La principale aspirazione di un popolo e’ la sua libertà. Lo abbiamo visto nella storia, lo osserviamo ancora tutti; ricordiamo l’emozione che visse l’Europa alla caduta del muro di Berlino 9/11/1989: si schiudevano prospettive di libertà per una parte della Germania, quella dell’Est, e per l’intera Europa. Il 25 Aprile (1945) per noi è una data saliente che ci ricorda la rottura tra un regime totalitario, quello fascista, e la nascita di una nuova era, quella repubblicana e costituzionale che iniziò a costruire spazi di libertà per l’Italia e per l’Europa. Sovranità dei popoli e costituzione all’interno degli Stati con ordinamenti saldamente ancorati ai principi di tutela dei diritti della persona e delle comunita’. Il 25 Aprile è un simbolo potente della nostra storia nazionale, un promemoria del coraggio e del sacrificio di coloro che hanno lottato per ristabilire la via della democrazia. E’ un giorno che celebra la vittoria della libertà sui regimi che negavano i diritti naturali ed ontologici delle persone e delle comunità. E’ giusta la memoria della tragedia che costò morte e distruzione per tanti italiani e lucani, che questo monumento simboleggia, ma è anche il giorno della festa dei valori della libertà, della giustizia sociale, del dialogo e della pace tra i popoli. Siamo consapevoli che i totalitarismi del ‘900, fascismo, nazismo, comunismo, causarono un’epoca buia e tragica per l’umanità. Siamo qui oggi per celebrare la speranza che ha animato quei popoli che dalle macerie materiali e morali seppero rialzarsi e seppero schiarire le tenebre dell’oppressione e delle tante dolorose ferite inflitte sulla carne viva della gente. E’ apparsa proprio nella tragedia la luce della speranza che è stata un potente fattore di costruzione di una nuova umanità che i nostri padri ci hanno tramandato. Patrimonio che va tutelato e preservato. Come ci ammoniscono gli attuali scenari di guerra, nel cuore dell’Europa e nel Medio Oriente, il rischio di cadere nelle tenebre e nella tragedia della guerra è sempre tra noi. Oggi affermiamo che i valori della festa del 25 Aprile, la luce contro le tenebre, devono prevalere per un mondo che voglia vivere della pace e della cooperazione tra gli uomini e tra i popoli. Auguri a tutti noi, nel ricordo di tanti lucani che si spesero per la costruzione dei valori che oggi celebriamo”.