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Riceviamo e pubblichiamo una nota di Giuseppe Cisterna:
Ormai da anni l’Agenas ha predisposto le misure tecniche sul piano sanitario nella nostra regione in cui sono tracciate le linee progettuali soprattutto nell’ambito del Pnrr, un documento che affronta anche la delicata questione della rete oncologica, con il ruolo del Crob di Rionero come struttura di coordinamento centrale e quello delle aziende sanitarie e dell’azienda ospedaliera, e la gestione degli screening come ad esempio la riattivazione della postazione mobile davanti all’ospedale di Tinchi sia per l’indagine mammografica che per del colon retto oltre l’ammodernamento digitale e l’investimento attraverso l’innovazione tecnologica nei presidi ospedalieri per meglio dire; mammografi, sistemi radiologici fissi e ambulatoriali di endocrinologia e diabetologia.
Credo sia indispensabile, alla luce delle ultime risorse versate dalle compagnie petrolifere e gli accordi per il nuovo modello organizzativo, ricominciare a discutere in modo serio dei prossimi assetti previsti e del percorso sanitario territoriale che si troveranno ad affrontare i cittadini e gli operatori delle nostre strutture nel quinquennio del neo governo regionale. E‘ necessario riaffrontare insieme i temi dello stato attuale che riguarda l’emigrazione sanitaria e lo spopolamento delle aree periferiche per raggiungere i servizi essenziali che potrebbero salvare molte vite umane, le misure per ridurre le liste di attesa, i posti letto per le persone che necessitano un‘assistenza sanitaria che non potrebbero ricevere a domicilio e l’attività domiciliare per chi non ha la necessità di essere ricoverato nei reparti specialistici, ivi compresi i servizi di telemedicina soprattutto per le aree più interne; la propria casa come primo luogo di cura e dei centri operativi territoriali, con le Case e gli Ospedali di comunità oltre la riqualificazione e il potenziamento del personale e al fatto che bisogna creare e portare avanti una seria e reale politica di garanzia di accesso ai servizi sanitari territoriali essenziali coinvolgendo inevitabilmente i servizi sociali e i giovani del terzo settore a favore di tutta la popolazione della provincia di Matera e della Basilicata, ridando così priorità a prevenzione, riabilitazione e, appunto, medicina territoriale garantendo sicurezza attraverso servizi di alta qualità. In ogni caso, bisogna fare i conti soprattutto con l’attuale dotazione organica e il tetto di spesa per le assunzioni del personale, oltre a portare allo stesso livello gli operatori sanitari dal punto di vista salariale comparabile con le altre regioni d’Italia che rischia di generare un’altra fuga anticipata anche a causa del recente taglio delle pensioni da parte del governo centrale che favorisce il lucro delle lobbie dei medici a gettoni e il settore privato.
Dopo un anno di silenzio, solo o anche per agevolare alcuni neocandidati che purtroppo non sono riusciti a entrare in consiglio regionale, anche attraverso la costituzione del comitato dei Sindaci della provincia di Matera, chiedo al Sindaco di Pisticci dottor Domenico Albano di ricominciare a lottare finché il nostro territorio e la nostra provincia possa ritrovare la dignità di essere parte attiva soprattutto per l’assegnazione dei posti letto da istituire attraverso le cure palliative e la rete oncologica nel materano verso una ragione, ormai, sorda e inadempiente.