"L' indifferenza è il punto morto della storia".

Quanto può servire questa illuminante frase di gramsciana memoria a svegliare le coscienze di chi è chiamato ad occuparsi e a governare le vicende umane delle comunità organizzate in Istituzioni ivi compresi i Comuni?

Il quesito è impegnativo e di difficile soluzione soprattutto quando la classe politica e quella dirigente non hanno consapevolezza del proprio ruolo e cioè non sono in grado di interpretare le palesi e o occulte aspirazioni delle comunità.

È il caso oramai arcinoto di quelle di Pisticci che da troppo tempo subisce prevaricazioni e disattenzioni da parte delle politiche regionali e nazionali che si sono tradotte in un impressionante abbandono del territorio:

• Mancata bonifica dell'area S I N inquinata ed inquinante di circa 2000 ettari non utilizzabile cioè improduttiva.
• Smantellamento del complesso industriale senza alcuna idea e progetto di riconversione ai fini occupazionali e sviluppo.
• Mancanza di proposte progettuali per l 'intera Valle del Basento di tipo agro industriale finalizzate alla conservazione dinamica del centro abitato di Pisticci e riqualificazione di Pisticci Scalo anche attraverso il Progetto del porto intermodale di rilevanza Nazionale.

A tutto ciò si risponde con la realizzazione della Muraglia cinese lungo tutto il tratto della Basentana del territorio di Pisticci che invece di valorizzarlo lo depaupera ulteriormente non solo in termini economici ed ambientali, ma anche sotto l'aspetto della sicurezza e della vivibilità. Un altro colpo prevaricatore e un altro danno all' intera comunità a causa dell'indifferenza di chi si vanta di essere classe dirigente e politica di Pisticci.

Siamo vicini al punto morto della storia, ma meno male ancora lontani dalla rassegnazione delle comunità.

Meno male che c'è qualcuno che ancora reagisce e parla interpretando il silenzio di molti.