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In contesti come quello nazionale e lucano in particolare caratterizzati da progressivo invecchiamento della popolazione ed da elevata incidenza delle malattie croniche, l’efficacia dei servizi territoriali (assistenza domiciliare, assistenza residenziale e semiresidenziale) è fondamentale tanto per il benessere degli anziani non autosufficienti quanto per la sostenibilità del sistema sanitario regionale, che non può continuare a reggersi sulla visione dell’ospedale come unico centro di erogazione di prestazioni sanitarie.
E’ quanto emerso dalla Conferenza Stampa che si è tenuta stamane presso il Palazzo del Consiglio regionale di Basilicata su iniziativa di Basilicata Casa Comune e a cui hanno partecipato i consiglieri della minoranza consiliare
“Noi lucani siamo purtroppo al vertice della classifica italiana relativa all’incidenza delle malattie croniche” -ha spiegato il Capogruppo di Basilicata Casa Comune Giovanni Vizziello-“ e se vogliamo vincere la sfida della cronicità, dobbiamo necessariamente implementare una moderna ed efficace rete di servizi di long term care fondata sull’assistenza domiciliare integrata(ADI) e sulle cure residenziali(RSA, Ras, Ras uno e Case di Riposo)tenendo ben presente che la Basilicata sta facendo molto bene per quanto riguarda l’assistenza domiciliare integrata(ADI), ma è caratterizzata da gravi lacune per quanto concerne i servizi di assistenza residenziale e semiresidenziale offerti agli anziani, risultando la Basilicata, rispettivamente, penultima e ultima nella classifica delle regioni italiane”.
“Questi dati che emergono dall’ultima verifica LEA ad opera del Ministero della Salute” -ha spiegato il consigliere di AVS-PSI-Basilicata Possibile Antonio Bochicchio”- testimoniano un dramma che si consuma quotidianamente a carico degli anziani, costretti ad accedere al pronto soccorso o a rimanere ricoverati nei reparti ospedalieri per ricevere assistenza, laddove l’ospedale non è il luogo adatto ad erogare quelle cure di bassa intensità di cui gli anziani necessitano e che dovrebbero essere erogate proprio al domicilio dell’anziano o nelle strutture residenziali e semiresidenziali”.
“Un dramma che riguarda soprattutto le famiglie degli anziani fragili che non hanno le risorse economiche per pagare il costo delle rette nelle RSA e si trovano a dover scegliere tra il lavoro, la propria dimensione familiare e l’assistenza al proprio congiunto, con conseguente pregiudizio degli stessi rapporti familiari” -ha spiegato il consigliere del Partito Democratico Roberto Cifarelli-“ e che arreca pregiudizio anche alle casse della Regione, perché un giorno di ricovero in ospedale costa, in media, 700 euro e il nostro sistema sanitario regionale commette un gravissimo errore se continua sulla strada dei ricoveri e delle degenze ospedaliere inappropriate piuttosto che investire sull’erogazione di prestazioni di assistenza sociosanitaria da parte delle RSA, delle Case di Riposo e delle altre strutture di assistenza agli ultra settantacinquenni.”
“Dobbiamo realizzare una prospettiva che consideri l’anziano sempre più una grande opportunità”- ha sostenuto il Capogruppo del Partito Democratico Piero Lacorazza-“ ed agire sulla fiscalità per sviluppare azioni di silver economy in grado di garantire elevati servizi per quanti non sono autosufficienti e rendere attrattivo il nostro territorio, soprattutto le aree interne, valorizzando le tante eccellenze lucane in tema di salubrità ambientale o di corretti stili alimentari, mutuando così esperienze già realizzate in altri paesi europei.
“La mancanza di posti letto nelle strutture residenziali e le lacune dell’assistenza semiresidenziale richiedono un monitoraggio dei finanziamenti di matrice europea o governativa dedicati all’assistenza socio sanitaria in favore degli anziani fragili”- hanno sostenuto le consigliere del Movimento Cinque Stelle Alessia Araneo e Viviana Verri- “al fine di programmare nuovi investimenti in grado di potenziare per davvero la dimensione distrettuale dell’assistenza e far uscire gli anziani e le loro famiglie dalla condizione di solitudini che a tutt’oggi, spesso, li caratterizza”.