Domenica, 23 Febbraio 2025

Inquinamento dall'Itrec nel mare Jonio, 16 indagati. Sogin si difende

Venerdì, 27 Settembre 2024

Attività organizzata finalizzata al traffico illecito di rifiuti, disastro ambientale, inquinamento ambientale, falso e altro: sono le accuse mosse a 16 persone nell'ambito di un'inchiesta - giunta alla fine della fase preliminare - della Direzione distrettuale antimafia di Potenza sull'attività svolta nell'Itrec di Rotondella (Matera), ora in fase di smantellamento.

Gli indagati sono dirigenti della Sogin, dell'Itrec di Rotondella e funzionari pubblici "incaricati di vagliare le istanze ambientali presentate dai gestori della centrale".
Secondo la Procura, dall'impianto furono scaricate nel mare Jonio, "senza alcun trattamento, rifiuti costituiti dalle acque di falda contaminate da cromo esavalente e tricloroetilene, sostanze pericolose e cancerogene".

I fatti si riferiscono ad un periodo che parte dal 2014. Tutto avvenne "omettendo di adottare tutti gli accorgimenti necessari ad evitare che la contaminazione delle sostanze cancerogene si propagasse nell'ambiente", causando "una compromissione e un deterioramento non reversibile in maniera naturale".
Alla fine, secondo l'accusa, si giunse ad un vero e proprio "disastro ambientale" perché "lo stato di contaminazione del sito" non fu comunicato, "pure avendo il dovere di farlo, per evitare o ritardare costi aziendali e per scongiurare il clamore e le conseguenze che, sul piano amministrativo, politico, d'immagine ed economico, la notizia avrebbe suscitato". Gli indagati attestarono "falsamente" lo stato delle acque da scaricare, anche dal punto di vista delle autorizzazioni o dei nulla osta in possesso. La Dda potentina ha accertato anche casi di scarico di acque piovane, "di dilavamento e quelle industriali, tutte non trattate, direttamente nel fiume Sinni".
In base alle indagini dei Carabinieri del Noe, nell'Itrec sarebbe avvenuta anche la "frequente disattivazione, da parte di alcuni dirigenti del sito, delle pompe della barriera idraulica predisposta per contenere la propagazione delle acque di falda contaminate", allo scopo "di abbattere i costi energetici e di gestione dei rifiuti liquidi che sarebbero stati prodotti".
In una nota, Sogin ha spiegato che la "contaminazione non è stata generata dalle attività di smantellamento in corso presso il Sito di Trisaia e che Sogin, non appena l'ha rilevata, ha immediatamente provveduto a denunciarla alle autorità competenti. Si tratta di circostanze ampiamente appurate nel corso delle diverse Conferenze di Servizio che si sono tenute dal 2015 a oggi e perfettamente in linea con la condotta corretta interpretata da una Società dello Stato che ha come scopo precipuo la tutela dell'ambiente, da anteporre a qualsivoglia logica di profitto. In piena applicazione del proprio mandato istituzionale e nel rispetto di un'esperienza di rilievo internazionale maturata negli anni, Sogin proseguirà a svolgere le attività di messa in sicurezza dell'area e di smantellamento dell'Itrec, ponendosi al tempo stesso con spirito collaborativo a disposizione dell'Autorità giudiziaria".

fonte ANSA

Ultima modifica Venerdì, 27 Settembre 2024 11:34

Post Gallery

Soffre, ma vince, la Nuova Futsal contro un ordinato Laurenzana

Sequestrati a San Basilio di Pisticci, 100 kg di “bianchetto”

Il saluto di monsignor Caiazzo ai fedeli di Matera-Irsina e Tricarico

Risolta la controversia tra Comitato No Contributo e IIS Pisticci Montalbano. Nasce il Comitato Pro Scuola

Via al campionato di volley misto open del CSI Matera. Tra i team anche quelli di Pisticci e Marconia

Stato Sistema Sanitario Lucano: partite verifiche consiglieri regionali di centrosinistra

Si è svolta la Giornata Mondiale della Lingua e della Cultura Greca

I 3 lupi avvistati a Policoro non sono pericolosi: vengono seguiti dal 2019

Rielezione all’unanimità di Domenico Lazazzera a Presidente del Cluster Lucano di Bioeconomia