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Si è tenuta, giovedì 3 ottobre 2024, in Quarta Commissione - Politiche Sociali - del Consiglio Regionale della Basilicata, un’Audizione relativa alle terapie ex art.26 dei bambini con disabilità di Matera. Erano presenti i Consiglieri regionali Araneo (M5S), Fazzari (FI), Tataranno (Lega), Marrese (BD), Cifarelli (PD), Lacorazza (PD) e Bochicchio (AVS-PSI), il Presidente di Commissione Nicola Massimo Morea (Azione) e l’Associazione “Famiglia Futura”.
La Presidente dell’Associazione, Federica Aldrovandi, ha presentato alla Commissione la grave situazione per la quale il Centro Rham, presso cui sono in cura oltre cento bambini con disabilità, in assenza del saldo relativo alle terapie erogate nel 2023, e senza le dovute coperture per il rinnovo dei progetti riabilitativi in scadenza, si vedrà già da subito nuovamente costretto a non rinnovare i cicli per le terapie ex art.26 dei minori che ne hanno diritto. Una situazione che era stata denunciata anche negli scorsi mesi con diversi appelli, ma che era caduta nel dimenticatoio della politica. “I dati pubblicati, relativi al 2023, mostrano una distribuzione dei fondi a dir poco discriminatoria: il 91% dei finanziamenti è infatti assegnato a strutture afferenti alla provincia di Potenza, e solamente il 9% va a quelle della provincia materana. I bisogni invece, come facilmente intuibile, dovrebbero essere direttamente proporzionali alla popolazione, e pertanto le prestazioni e i relativi pagamenti da parte della Regione, dovrebbero essere di rapporto 2 a 1 e non 9 a 1 come accade ora. Questo implica due soluzioni: o un aumento del budget complessivo, che vada a colmare prioritariamente il fabbisogno non soddisfatto della provincia di Matera, o la redistribuzione dell’attuale budget secondo una logica diversa da quella utilizzata sino ad oggi, e che dia priorità alle terapie ambulatoriali dei minori. In entrambi i casi è imprescindibile che vengano pubblicati i fabbisogni che la Asm dovrebbe aver fornito alla Regione ormai da mesi, e che sono alla base dell’analisi dei costi”. Così ha sintetizzato Aldrovandi la situazione attuale, che, dopo mesi di mobilitazioni e dialogo, ha espresso tutto il disappunto delle famiglie. “Il Presidente della Commissione Morea ha dichiarato chiaramente l’intenzione di sollecitare ASM e ASP a fornire e a rendere pubblici quanto prima i fabbisogni, utili al DG alla Sanità Tripaldi per poter rivedere la logica dell’assegnazione dei fondi, in modo da garantire le terapie ex art.26 ai bambini aventi diritto, e ha esposto la possibilità di tamponare momentaneamente la situazione con il reperimento di altri fondi provenienti da altre voci. I Consiglieri si sono mostrati disponibili nel cercare unitariamente una soluzione definitiva, e a fare chiarezza sulla sperequazione attuale tra Potenza e Matera. I tempi sono strettissimi, e diamo fiducia a quanto manifestato oggi, ma ribadiamo che se la politica non darà risposte concrete in tempi utili a scongiurare nuovi stop, siamo assolutamente decisi a rivolgerci alla Procura per chiedere che i diritti dei nostri figli vengano rispettati, e che sia fatta chiarezza sulle assegnazioni”.
Mentre le famiglie erano quindi impegnate sul fronte regionale per il diritto alle terapie ex art.26, sul fronte comunale l’Amministrazione di Matera del Sindaco Bennardi dichiarava in una nota ufficiale di “non aver mai tagliato i fondi investiti per il servizio di assistenza agli alunni diversabili nelle scuole della città”.
La replica dell’Associazione Famiglia Futura è però decisa: “Sorvolando sulla scelta terminologica usata da questa Amministrazione, discutibile nella forma ma soprattutto nella sostanza, ci rammarichiamo della posizione che prende l’attuale Amministrazione. In primo luogo giocando con le parole: affermare di non aver fatto tagli fa sorridere dal momento in cui è evidente a chiunque che, a fronte di un aumento degli stipendi, mantenendo lo stesso budget, si sarebbe automaticamente tradotto in una diminuzione delle ore. In secondo luogo è inammissibile che la loro comunicazione voglia far passare il servizio dell’assistenza alla autonomia come una “concessione” che il Comune fa agli alunni con disabilità, omettendo invece che questo è un servizio che per legge il Comune deve assicurare. È oltretutto noto a chiunque sia competente in materia, come abbiamo anche ricordato in occasione di un recente comunicato stampa, che ci sono almeno tre sentenze della Corte Costituzionale che ribadiscono l’obbligo da parte degli Enti di adeguare il proprio budget al fabbisogno dell’assistenza, volta a garantire il diritto incomprimibile dei minori con disabilità all’istruzione e alla inclusione. Purtroppo dichiarazioni come queste mettono in evidenza, se ancora ce ne fosse bisogno, quanto la materia sia trattata non solo con incompetenza ma purtroppo anche con arroganza. Abbiamo infatti più volte cercato un dialogo con la politica locale, ma non abbiamo mai ricevuto alcuna risposta. Speravamo di poter collaborare tra le parti per giungere quanto prima ad una soluzione condivisa; sarebbe stato molto più dignitoso e rispettoso ammettere di aver fatto un bando penalizzante, e cercare di rimediare all’errore, invece dobbiamo prendere atto che non è al dialogo che si mira, ma a trincerarsi dietro ad una comunicazione strumentale e fuorviante, che vuole far passare un diritto come una concessione e un dovere come una impresa eroica. Il tutto sempre senza alcun confronto con i diretti interessati. Ci si chiede con questa propensione e con la totale mancanza di sensibilità e apertura dimostrate, come si possano garantire i diritti dei minori con disabilità”.
Nei prossimi giorni Matera farà, suo malgrado, da vetrina al G7 per le Pari Opportunità, su questa l’ultima considerazione: “Dove sono le pari opportunità per i nostri figli? Sembra davvero paradossale fare proprio qui questo G7, in una città dove i bambini con disabilità vengono trattati come un vuoto a perdere e una voce di spesa da arginare. La distanza tra le parole altisonanti e vacue usate per questo evento e i fatti che riguardano i nostri figli, diventa ogni giorno tristemente più siderale”.
Così con una nota la Presidente dell’Associazione Famiglia Futura ODV Federica Aldrovandi