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“Dall’audizione tenuta alla Camera dei Deputati dal Ministro Pichetto Fratin, emerge chiaramente che il Governo si è incartato con la Sogin sulla gestione delle scorie nucleari.
Si è capito che la Carta delle Aree Idonee per l’individuazione del deposito nazionale sarà sottoposta a Valutazione Ambientale Strategica, cosi come chiesto da “ScanZiamo le Scorie”, ma si è anche chiarito che siamo in attesa di trovare una soluzione definitiva a livello geologico per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi. Una soluzione sbagliata che non esiste ancora nel mondo. Prima di andare avanti con questa “improvvida” idea, il ministro Pichetto farebbe bene a ricordare che, dopo 15 giorni di pacifica e civile protesta, il “popolo di Scanzano” ha già costretto nel novembre 2003 l’allora Governo - guidato dal proprio leader di partito Silvio Berlusconi - a cancellare il nome di Scanzano dal decreto. Fondamentali furono in quel momento anche le posizioni di numerosi scienziati, tra i quali Carlo Rubbia, che smontarono la scellerata ipotesi di realizzare il deposito geologico. Da allora non abbiamo mai abbassato la guardia. Continuiamo ad essere impegnati e pronti per difendere la nostra Madre Terra da chi vuole condannarla ad uno sviluppo distorto.”
Così in una nota Pasquale Stigliani, portavoce dell’Associazione Antinucleare ScanZiamo le Scorie, nata nei giorni della “protesta civile di Scanzano” del 2003.