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Il percorso di visita delle realtà sanitarie del territorio mi sta offrendo la possibilità di confrontarmi e ascoltare il personale sanitario, le amministrazioni e i cittadini, cercando di cogliere le esigenze e sviluppare conoscenze preziose per la futura discussione del piano sanitario regionale, uno strumento di programmazione ormai improcrastinabile per la Basilicata.
Recentemente mi sono recata presso l’Ospedale Distrettuale “Rocco Mazzarone” di Tricarico, che offre servizi essenziali ma è penalizzato da carenze di personale e da anni di mancati investimenti. Il reparto di lungodegenza, dedicato ai pazienti cronici e complessi, dispone di 35 posti letto ma può contare su soli due medici in servizio, un numero largamente insufficiente per affrontare il carico di lavoro, considerando anche la posizione baricentrica del nosocomio.
Anche il reparto di radiologia e il laboratorio analisi non riescono a rispondere pienamente alle esigenze del territorio, sempre per la carenza di personale: la radiologia opera solo una volta al mese, in presenza del medico che si occupa della refertazione, mentre il laboratorio è attivo esclusivamente durante il giorno, limitando il supporto al punto di primo intervento nelle emergenze notturne. In queste condizioni, il punto di primo intervento, pur rappresentando un baluardo per il territorio, risente anche della disponibilità di un’ambulanza non medicalizzata, inadeguata per gestire situazioni critiche.
Accanto al Presidio Ospedaliero, la Fondazione Don Gnocchi completa l’offerta di servizi sanitari con efficienza e innovazione. Attiva a Tricarico dal 2006 in regime di convenzione con l’ASM, offre servizi di riabilitazione post-acuta, assistenza in RSA e trattamenti ambulatoriali per pazienti affetti da disturbi cronici e neurocognitivi infantili. Sicuramente un punto di forza per il territorio e per il presidio ospedaliero con cui condivide la struttura.
Accompagnata dalla direttrice dott.ssa Rossana Maggio e dal presidente del Consiglio comunale Antonio Vizzuso, ho visitato anche gli ambienti che ospitano la Casa della salute, spazio in cui i medici di famiglia e i pediatri erogano le loro prestazioni in sinergia con le altre specialità ambulatoriali. La struttura era destinata a diventare Casa di Comunità, ma è stata esclusa dai finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nonostante un recente investimento di 4 milioni di euro per il potenziamento della struttura. Tale esclusione rischia di vanificare gli sforzi compiuti e di penalizzare ulteriormente il territorio.
È necessario agire con decisione per affrontare le criticità e valorizzare le eccellenze. Potenziare il personale del Presidio Ospedaliero, riconoscerne formalmente il reparto di lunga degenza come unità complessa, investire in manutenzioni strutturali e tecnologiche, e riconsiderare l’inclusione di Tricarico nei finanziamenti del PNRR sono passi imprescindibili per garantire un futuro solido alla sanità locale.
La sinergia tra il “Mazzarone” e la Fondazione Don Gnocchi dimostra che un approccio integrato tra pubblico e privato può rappresentare la chiave per offrire ai cittadini servizi sanitari di qualità. Perché il diritto alla salute non può essere solo una questione di risorse, ma soprattutto di priorità.
Così Viviana Verri Consigliere Regionale Movimento 5 Stelle