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“Stiamo intensificando le relazioni con i dirigenti degli Istituti Alberghieri della regione per correre ai ripari in vista della stagione estiva: secondo i dati diffusi oggi da Excelsior (Unioncamere)-Anpal, quasi il 50% dei circa 330mila addetti ad attività di ristorazione da assumere entro luglio sono di difficile reperibilità (tra i 4 e i 5 mila in Basilicata)”. Ad affermarlo è il presidente Federalberghi-Confcommercio Potenza Michele Tropiano aggiungendo che tra le altre figure di lavoratori introvabili ci sono gli addetti ai servizi di pulizia (62mila in Italia, alcune centinaia in Basilicata) per un terzo della domanda di assunzioni. Inoltre non ci sono le persone richieste nei settori sala, servizi ai piani, accoglienza, bar caffetteria, benessere, promozione e marketing del territorio, gestione delle piattaforme digitali per i servizi ospiti ed attività albergo. Per ciascuna di queste figure le difficoltà variano dal 25 al 35 per cento.
In Basilicata a febbraio saranno programmate circa 2.530 entrate, nel 22% dei casi stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 78% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).
Le piccole aziende lucane collocate nel comparto servizi si mostrano le più dinamiche e in espansione, anche se meno disposte ad assumere rispetto a dodici mesi fa: è quanto rivela il nuovo bollettino Excelsior, l’indagine mensile prodotta da Anpal e dalle Camere di commercio rispetto ai fabbisogni lavorativi, attraverso un questionario incentrato sui profili professionali e sui livelli di istruzione richiesti dalle imprese.
Nel periodo luglio-settembre 2022, in Basilicata, sono attese circa 10 mila e 500 assunzioni, nel solo mese di luglio la previsione è di 4.290 posto di lavoro che, nell'84% dei casi, saranno a termine: lo ha rilevato il nuovo bollettino Excelsior dell'indagine mensile prodotta da Anpal e dalle Camere di commercio.
“Siamo decisamente contrari alle ipotesi di reintroduzione dei voucher, di cui si parla da qualche tempo, spacciata per “valido strumento” per contrastare il sommerso e persino per creare lavoro in settori carenti di manodopera quali l’agricoltura, il turismo e il commercio.