Mercoledì, 13 Novembre 2024

L’articolo 2 del “DL Energia” ( DL 17 Ottobre 2024, n° 153) potrebbe comportare, smentendo la stessa vulgata governativa di voler limitare ricerca e coltivazione di idrocarburi al solo gas, nuove attività di ricerca petrolifere. E’ quanto si può desumere dall’Art. 2 della norma (Disposizioni urgenti per coniugare le  esigenze  di  salvaguardia dell'ambiente con le esigenze di sicurezza degli approvvigionamenti), che al comma 2 recita:  “A decorrere  dalla  data  di  entrata  in  vigore  del  presente decreto, il conferimento di permessi di ricerca e di  concessioni  di coltivazione di idrocarburi liquidi sul territorio nazionale e a mare non è consentito.

Giovedì 10 Ottobre il Consiglio dei Ministri ha licenziato l’ennesimo “DL ENERGIA” (DL 17 Ottobre 2024, n° 153) e pubblicato il 17 Ottobre in Gazzetta Ufficiale.

Per contenere l’aumento del riscaldamento globale, che secondo le stime dell’ONU deve rimanere entro gli 1,5°  C rispetto all’epoca pre-industriale, l’Unione Europea si è imposta di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050, e di rispettare obiettivi intermedi per il 2030 e il 2040.

L'ISPRA ha presentato un studio sperimentale basato sull'elaborazione di dati isotopici della sostanza organica presente in varie matrici campione nell'invaso del Pertusillo (sedimenti, materiale particellato sospeso, fitoplacton, sostanze petrolifere, scarichi urbani e fonti agricole) al fine di stimarne il contributo percentuale.

Si legge nell'introduzione del progetto che la sperimentazione ha avuto la finalità di approfondire il livello conoscitivo circa l'origine della sostanza organica presente nelle acque e nei sedimenti dell'invaso del Pertusillo.

A pagina 16 dello studio emerge un quadro di assoluta rilevanza e come di seguito espressa dall'Ispra “ Per quanto riguarda l'attività estrattiva, oltre ai numerosi pozzi indicati nella Figura 3, nel bacino idrografico dell'invaso ricadono anche circa 40 punti di stoccaggio di olio combustibile. I punti ricadono per lo più nei comuni di Taramutola e Viggiano e corrispondono ad una percentuale di territorio pari al 20%. Tenuto conto che entrambi i Comuni sono situati a monte idrologico dell'invaso, la pressione è significativa”.

La relazione è arricchita da una rappresentazione concettuale di tale pressione e da una mappa

che da il senso della questione.

Altro non ci sarebbe da dover aggiungere se non il dato di fatto che per anni le associazioni hanno invocato l'attenzione della politica senza però riuscire mai ad ottenere un concreto impegno dai nostri rappresentanti e non solo.

Forse una questione di questo genere, ossia il diritto all'acqua e alla salute, per chi vuole fare carriera politica, non è una priorità. Eppure, agli agricoltori lucani si impone addirittura di pagare e sostenere costi salati per irrigare i campi con l'acqua dei nostri invasi senza però attivarsi a proteggerne l'integrità.

Mediterraneo no triv, in tutti questi anni ha anche espresso grande preoccupazione per il progetto Blu Water che Eni Rewind intende realizzare in contrada Le Vigne a Viggiano.

Quanti politici lucani e futuri candidati abbiamo visto interessarsi alla questione?

Quanti sindaci lucani e pugliesi hanno protestato e avversato questo progetto?

Quanti cittadini si sono impegnati a dedicare dieci minuti del proprio tempo per capire la condizione dell'acqua che utilizzano ogni giorno, per non parlare di quelli pugliesi che forse, e ripetiamo forse, nulla sanno dello stato delle acque dei nostri invasi?

L’arpab ha declassato le acque dell’invaso del Pertusillo dal livello 2 al livello 3.

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