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L’arpab ha declassato le acque dell’invaso del Pertusillo dal livello 2 al livello 3.
Un declassamento, quello disposto da ARPAB sulle acque del Pertusillo, che chiama direttamente in causa gli enti che ne utilizzano le acque prima di essere inviata agli utilizzatori finali e ai cittadini: Acquedotto Lucano SpA, Acquedotto Pugliese, Consorzi di Bonifica e Consorzi Industriali. E' questo in sostanza il nuovo "scaricabarile" sulla problematica dell'inquinamento del Lago del Pertusillo? C’è un muro di gomma sul piano di tutela delle acque regionali in Basilicata?
Lo chiediamo da oltre 10 anni alla Regione Basilicata e all'ARPAB, ma a nessuno sembra interessare e i risultati negativi sulla qualità delle acque dell'invaso continuano purtroppo a ripresentarsi a catena da 10 anni. Oltre le ordinanze, che sistematicamente vengono emesse sui territori comunali dai rispettivi sindaci vittime di impianti industriali, petroliferi, agricoli per l ‘emungimento di acqua dai pozzi per uso potabile, civile e da agricolo ed altro, le acque idropotabili dell'invaso del Pertusillo sono state declassate "a scopo precauzionale" perché la qualità peggiore richiederebbe maggiori costi per potabilizzarle. Ma qual'è lo stato del potabilizzatore del Pertusillo di Missanello gestito da Acquedotto Pugliese? Lo chiediamo a AQP anche per tranquillizzare chi ancora utilizza l'acqua del rubinetto per bere e cucinare.
L’acqua che non viene potabilizzata è comunque utilizzata per l’agricoltura e l'allevamento e finisce comunque nei nostri piatti attraverso il latte, la carne, la frutta, i cereali e tutta la filiera del cibo (l’acqua non si beve si mangia anche). A tal fine non è "tranquillizzante" la dichiarazione di ARPAB.
La cosa peggiore è il silenzio e soprattutto l'improvvisazione su questo argomento ai vari livelli: dalla politica all’amministrazione regionale, dai partiti ai sindacati. Non c'è mai stato un consiglio regionale che affrontasse la questione piano tutela delle acque regionali , mentre invece registriamo un silenzio assordante proprio del presidente Bardi e dell’assessore Latronico su ulteriori impianti petroliferi che vorrebbero realizzare proprio in Val d’Agri: dalla messa in produzione del pozzo Pergola 1 di Marsico Nuovo ai due nuovi pozzi posti nella località Civita di Marsicovetere (pozzo sant’Elia 1 e pozzo Cerro Falcone 7), che metterebbero ulteriormente a rischio sorgenti, fiume agri e invaso del Pertusillo. Perchè poi la regione Basilicata ha autorizzato in mancanza di un piano di tutela delle acque regionali un altro impianto petrolifero come quello autorizzato a Viggiano per la "depurazione" delle acque del centro olio a poca distanza dal Pertusillo?