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Sito nazionale scorie radioattive, il capogruppo di Basilicata Democratica Piero Marrese primo firmatario di una mozione condivisa con tutta l’opposizione. “Il Consiglio regionale manifesti all’unanimità la sua contrarietà all’ubicazione in Basilicata”.
Nel rispetto della competenza del MASE quale Autorità Procedente, come definita dal D.lgs. 152/06, l’assessore all’Ambiente, Territorio ed Energia della Regione Basilicata, Cosimo Latronico, ha richiesto al Ministro Pichetto Fratin la convocazione di un tavolo tecnico-amministrativo “per definire, con tutti gli enti interessati, le procedure utili a tracciare un percorso che conduca all’approvazione della caratterizzazione, prima, ed alla bonifica, dopo, del sito contaminato ex Materit”.
L'apertura degli Stati generali della green economy a Rimini è l'occasione per il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin per tornare sul tema del nucleare e chiarire la posizione del governo.
"Questo governo farà il deposito delle scorie nucleari", ha detto il ministro alla fiera Ecomondo. "Non dico entro Natale, ma in tempi molto brevi. Ci sto lavorando tutti i giorni", ha continuato il ministro.
“Una necessità che non dipende dall'avere o meno una centrale”, ha chiarito il ministro che subito dopo ha aggiunto: "Chi dice che non vuole il deposito delle scorie, è pronto a dire a un suo familiare o a un amico "non fare la Pet in ospedale, perché produce scorie?"
Poi ha ribadito l'emergenza: "Noi produciamo mediamente 1000 metri cubi al mese” di scorie a media e bassa intensità. “Dobbiamo trovare una soluzione. Dopo trent'anni non ce l'abbiamo ancora fatta. Questo governo vuole farcela, e farà il deposito delle scorie".
Sul tema delle centrali il ministro dell'Ambiente ha infine assicurato che "lo Stato non farà nessuna centrale nucleare, non intraprenderà nessuna strada di questo tipo, perché se ha ragione la scienza tra 8-10 anni si avranno degli ‘small reactors’ e in quel caso sarà il sistema delle imprese a scegliere. Il ruolo dello Stato sarà solo di permitting".
fonte rainews.it
In arrivo le regole per richiedere il reddito energetico per le famiglie a basso reddito che permetterà di avere l’impianto fotovoltaico gratis per l’autoconsumo.
Come si apprende da money: “Si tratta di una misura in vigore da diversi anni e che alcune Regione hanno già fatto entrare in vigore per finanziare l’installazione di impianti fotovoltaici per l’autoconsumo al fine di contrastare la povertà energetica.
Il decreto firmato dal Ministro Picchetto Fratin a inizio agosto, infatti, detterà le regole per accedere al Fondo nazionale per il reddito energetico che ha una dotazione di base di 200 milioni di euro.
Il Fondo di sostegno era stato previsto 3 anni fa, ma fino ad ora rimasto solo sulla carta visto che nessun decreto attuativo ne permetteva l’utilizzo.
Reddito energetico che si autofinanzia
Il Fondo nazionale per il reddito energetico sarà un fondo rotativo: oltre alla dotazione di base, infatti, si autofinanzierà con i proventi della vendita dell’energia prodotta e non consumata dalle famiglie che riceveranno il contributo.
Chi accede al reddito energetico, infatti, dovrà sottoscrivere un accordo in base al quale cederà tutta l’energia non necessaria all’autoconsumo proprio per alimentare il fondo.
Destinatarie del contributo le famiglie a basso reddito e servirà per la realizzazione di impianti fotovoltaici per l’autoconsumo.
Il contributo sarà in conto capitale per le spese sostenute dalle famiglie per installazione e acquisto dei pannelli fotovoltaici.
Il beneficio, in ogni caso, dovrà sostenere totalmente le spese per l’istallazione dell’impianto.
In questo modo si permetterà anche alle famiglie a basso reddito di poter superare la povertà energetica potendo accedere, appunto, alla produzione di energia autonoma per l’autoconsumo.
A chi è destinato il reddito energetico
Il reddito energetico, proprio per il suo obiettivo sociale, è destinato solo e soltanto alle famiglie a basso reddito e, quindi, con Isee inferiori a:
Gli investimenti al Sud saranno favoriti
Il Fondo nazionale per il reddito energetico andrà a favorire, come detto, i nuclei familiari maggiormente svantaggiati, ma anche le zone del nostro Paese che sono maggiormente svantaggiate dal punto di vista energetico.
L’80% del capitale del Fondo è destinato alle Regioni del Sud quali: Basilicata, Calabria, Molise, Sardegna, Sicilia, Abruzzo, Campania e Puglia.
Per presentare domanda di accesso è necessario attendere la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale e anche le direttive della Propria Regione o Comune per eventuali interventi di sostegno.
Il consiglio, quindi, è quello di monitorare i siti istituzionali della propria Regione e del proprio Comune per capire se e quando saranno previste le agevolazioni adottate con il Fondo nazionale dopo la pubblicazione del decreto”.
Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, l'assessore regionale all'Ambiente ed energia, Cosimo Latronico e l’avvocato Francesco Marotta, advisor di Acquedotto Lucano hanno illustrato, nel corso di una conferenza stampa, la situazione e le prospettive di Acquedotto lucano.