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Dopo un periodo di industrializzazione finalizzato ai grandi investimenti ed occupazione, Anic ed indotto, contavano circa 10 mila addetti sino agli anni 90; inizia poi per il territorio un preoccupante declino occupazionale, economico, sociale ed ambientale. Il reddito medio pro capite si riduce del 25% e il tasso di occupazione aumenta vertiginosamente, parimenti anche l'esodo e l'emigrazione. La popolazione passa da circa 20 mila abitanti ai circa 16500 degli ultimi 2 anni. Il tentativo della cosiddetta reindustrializzazione fallisce miseramente e si riduce a qualche piccola azienda privata e alla realizzazione degli impianti della Tecnoparco la cui attività è ben nota per gli inquinamenti e per i grandi profitti e non solo. Il contentino dell'aviosuperficie, al servizio di chi non si è mai capito, resta un semplice proposito. La bonifica dell'area SIN resta lettera morta di area inquinata ed inquinante e una ferita per il sistema agro ambientale. Il progetto per la realizzazione degli argini fluviali del costo di 117 miliardi di michettiana memoria ha portato e continua a portare disastri ambientali le cui conseguenze vengono pagate sistematicamente con allagamenti dei fondi agricoli prospicienti alle golene fluviali i cui danni vengono subiti dagli agricoltori della Val Basento.
Gli stessi agricoltori a cui viene negato o limitato l’accesso ai propri fondi, in seguito ai lavori di messa in sicurezza della Basentana 407. Lavori e realizzazione di opere che invece di migliorare la sicurezza nel rispetto delle norme nazionali ed europee la complicano e la svuotano ulteriormente con gravi rischi per l'incolumità pubblica e per i frontisti che in loco svolgono importanti attività economiche.
Tuttavia la competente Autorità Di Governo, le istituzioni preposte, ivi compresa l’amministrazione comunale, sin ora non hanno prodotto atti concreti finalizzati a fermare la imperterrita attività dell'ANAS che a quanto pare è impegnata solo a rendicontare gli aspetti economici alla Regione Basilica e al Ministero delle infrastrutture.
I cittadini di Pisticci possono continuare a subire le prevaricazioni dell'Anas e di chi la autorizza a spendere i soldi pubblici dimenticando la natura degli investimenti cioè di interesse e finalità pubblica?
Tutte le forze civiche e politiche del consiglio comunale e la Giunta Albano-Florio possono accettare passivamente il libero arbitrio di chi viola i diritti di una comunità?
Tanto più che il Consiglio Comunale di Pisticci, con il contributo di associazioni all'unanimità il 28 febbraio approvò una dettaglia delibera di indirizzo politico e di precise e motivate relazioni tecniche progettuali ispirate dal principio dei diritti generali, pubblici e privati.
Sindaco lei può, perché la legge glielo consente, produrre tutti gli atti necessari a tutela dei diritti dei cittadini, compreso quello di accedere in sicurezza nel proprio luogo di lavoro e di utilizzare le strade in sicurezza.
Al momento le opere e i lavori sulla Basentana limitano o addirittura negano questi diritti.
Tavolo verde Puglia e Basilicata e il Comitato Basentana continueranno a dare il loro contributo per l'affermazione dei diritti individuali e collettivi così come abbiamo fatto sino al 1° luglio quando l'assessore Negro si rifiutò di ascoltarci dopo averlo atteso dalle 8,30 alle ore 13,00
Così fa sapere il Prof. F.M.Malvasi per Tavolo Verde Puglia e Basilicata