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Ce lo chiedono da tempo, ma la colpa è nostra se la cosa è stata un po’ trascurata. Parliamo della bella chiesetta che si affaccia sulla ex piazza della verdura lungo Corso Margherita, meglio conosciuta come Piazza Sant’Antuono, che più di qualcuno ha notato essere priva del simbolo cristiano esterno, che la caratterizza, la croce.
Infatti, chi guarda dallo spiazzo la facciata del piccolo tempio, si accorge subito che stranamente, la stessa, ne è priva, senza per questo sminuire la importanza di una delle più belle chiesette che popolano il nostro territorio.
Riteniamo comunque che, sicuramente tanti non si sono nemmeno accorti della cosa, ma è chiaro che non ci sono motivi particolari per questa “mancanza” dovuta forse, secondo noi, soprattutto a qualche innocente “dimenticanza” come capita spesso nelle piccole e grandi cose.
Ovviamente, dopo questo nostro servizio, riteniamo che non sarà più cosi, atteso che tutti sanno e desiderano che i templi cristiani abbiano il loro simbolo posto sulla facciata principale della struttura.
Nulla di grave comunque e ci teniamo fermamente a precisare che della cosa non incolpiamo nessuno. La chiesetta di Sant’Antonio Abate, sempre ben curata dal parroco don Rocco prima e don Rosario dopo, ma anche dai fedeli, ha regolarmente “funzionato” anche con la celebrazione di riuscite belle e partecipate feste, il 17 gennaio di ogni anno, e ospitato fedeli non solo della nostra città, ma anche turisti di tutto il mondo di passaggio da Pisticci, che si sono fermati visitando e ammirando il piccolo tempio con vista sullo antico rione Dirupo, sulla lussureggiante valle del Cavone, sulle coste dello Ionio e sull’appennino lucano con i monti Pollino e Alpi.
La nostra è comunque una semplice segnalazione dettata da suggerimenti di attenti cittadini che ora attendono che venga dato corso alla istallazione della croce sulla facciata di ingresso del piccolo tempio. Tempo al tempo però.
E’ comunque importante - riteniamo noi - che la cosa venga recepita da chi di competenza sicuri (non ci sono dubbi a riguardo!) che il tutto venga risolto nel migliore dei modi. Come merita Sant’Antonio Abate, il grande Santo egiziano nato sulle rive del Nilo che alla morte dei suoi genitori distribuì ai poveri tutti i suoi averi di famiglia benestante e che non volle si conoscesse il luogo della sua morte.
Michele Sevaggi