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Siamo ormai a metà ottobre, con giornate sempre piene di sole e di calore. Un piacere, uscire di casa, e godere di questo inizio d’autunno che ci riserva ancora tanto della calda - tranquilla, estate che ci ha appena salutato.
Ieri, 13 ottobre 2024, celebrata la prima messa domenicale mattutina nella nuova chiesa di San Rocco. A tre giorni dalla “storica” data di giovedì 10 ottobre 2024, con la riapertura, dopo circa 12 anni dalla sua chiusura, il Parroco don Rosario Manco, ha celebrato la prima Santa Messa domenicale delle ore 9,00, in onore del nostro Protettore San Rocco. Un tempio ammirato con la luce del sole, appena consolidato e restaurato, apparso in tutta la sua maestosa bellezza, con le sue, candide pareti, lo specchio dei suoi fini pavimenti in marmo pregiato, arredi e banchi consoni al luogo sacro, splendidi e indovinati organi illuminanti. Insomma un tesoro di beltà, proprio come meritava il nostro sempre caro Santo di Montpellier.
E’ il caso di dire: “dalla tragedia alla rinascita”, atteso che proprio il grave cedimento di alcune strutture in quell’ormai lontano autunno del 2012, ha prodotto la forzosa chiusura della sacra struttura nella piazza omonima, realizzata nei primi anni 30 su progetto a firma del grande architetto pisticcese - le cui sue opere sono conosciute in tutto il mondo, tra cui il famoso Palazzo della Civiltà Italiana all’ EUR di Roma, Bruno Ernesto Lapadula -. E proprio grazie a quella forzosa chiusura, il tempio di San Rocco, grazie ai finanziamenti della Conferenza Episcopale Italiana, è stato interessato da costosi, delicati interventi strutturali e di messa in sicurezza e quindi restituito al culto e ai fedeli, in tutto il suo splendore e con grande ammirata rilevanza architettonica artistica, armoniosamente integrata con la sua struttura iniziale. Insomma, un capolavoro che è l’orgoglio della nostra città, ma anche il piacere del Parroco don Rosario con tutti i suoi fedeli parrocchiani e non solo.
Non sappiamo quando torneranno in esposizione le bellissime 8 tavole artistiche, che rappresentano i momenti più importanti della vita del Santo di Montpellier, posizionati negli altrettanti archi laterali del tempio. Evidentemente il loro restauro non è ancora terminato.
A questa celebrazione della prima, anche questa, storica messa domenicale nel tempio rimesso a nuovo, con i fedeli, anche la presenza dell’Amministrazione Comunale, nella persona dell’Assessore Rocco Negro.
In chiusura il Parroco don Manco, ha reso noto che la messa domenicale sarà celebrata in San Rocco alle ore 9,00 di ogni domenica.
Michele Selvaggi
Una grande festa di popolo. Il bagno di folla, in chiesa e fuori, ha fatto da cornice ad uno straordinario avvenimento atteso da circa 12 anni, con il trionfale ritorno nella sua “casa naturale”, nella piazza omonima, del nostro sempre caro, grande protettore San Rocco da Montpellier.
Un volto bello e illuminato il Suo, che a noi è sembrato anche sereno, compiaciuto e visibilmente sorridente, per l’indimenticabile evento di giovedì 10 ottobre 2024. Ieri, c’era tutto l’amore, il rispetto e la riverenza che la nostra gente gli ha ancora dimostrato, se ce ne fosse ancora e veramente bisogno.
Tempio gremito, piazza piena e attenta, per seguire attraverso un maxischermo, una cerimonia importante e soprattutto, “STORICA” per la nostra città.
Non sappiamo e non abbiamo notizie su quella che fu l’inaugurazione del tempio nel lontano 1933 a conclusione dei lavori di un’opera pregevole firmata da uno dei più grandi architetti italiani, il pisticcese Bruno Ernesto Lapadula. Ipotizziamo però, che anche quella fu una giornata di grande tripudio per il popolo pisticcese, e che abbiamo voluto ricordare a circa 90 anni da quella data che segnò il punto principe, per la nostra città, per un evento, con protagonista quel Santo di origini francesi che dal 1656 è il protettore di Pisticci, dopo essere stato invocato durante una grave epidemia di peste che aveva colpito anche il nostro territorio.
Alla cerimonia, presenti autorità civili e militari, tra cui il Senatore ora Assessore Regionale Cosimo Latronico, il neo Presidente della Provincia di Matera e Sindaco di Pomarico Francesco Mancini (forse alla sua prima uscita ufficiale, con il ….compiacimento di San Rocco), il Sindaco di Pisticci Domenico Albano con gli Assessori Dolly Troiano e Rocco Negro, il Capitano dei Carabinieri della Compagnia di Pisticci Antonio Belardo, il Comandante della Polizia Locale di Pisticci il Capitano Domenica Volpe, il Comandante della Guardia di Finanza di Metaponto, Luogotenente Ernesto Palagiano, gli Ispettori di Polizia di Stato di Marconia, Ivano Giagni e Nazareno D’Aiuto in rappresentanza del Dirigente Salvatore D’Elia, con la gradita presenza di due Carabinieri in grande uniforme messi gentilmente a disposizione dallo stesso Comandante Belardo.
La cerimonia solenne, caratterizzata dalla consacrazione del nuovo altare e celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Giuseppe A. Caiazzo, Arcivescovo di Matera Irsina, affiancato dal Parroco della parrocchia San Pietro e Paolo, don Rosario Manco e da tutto il clero pisticcese, da don Michele Leone, a don Mattia Albano, don Antonio Di Leo, don Antonio Lopatriello, don Leonardo Sisto, don Fabio Vena, don Giuseppe Ditolve, don Rocco Rosano ex Parroco di San Pietro e Paolo. La celebrazione è stata accompagnata dalla presenza di tre splendidi cori parrocchiali.
Dalle parole del Vescovo, il significato dell’evento che ha registrato la fine della forzosa assenza di San Rocco dal Suo tempio. Don Caiazzo ha ringraziato i fedeli presenti, autorità civili e militari, il Sindaco e gli Assessori comunali e in particolare don Michele Leone come responsabile dell’Ufficio Tecnico Diocesano per l’impegno a risolvere il problema del consolidamento, per quanto di sua competenza fino a quando ha ricoperto l’incarico. Ugualmente ha ringraziato don Antonio Lopatriello subentrato nell’incaro a don Leone, l’architetto Paolo Rocchi firmatario del progetto strutturale, l’architetto Renato D’Onofrio firmatario del progetto architettonico ed anche DD.LL. i responsabili Ing. Laura Montemurro e l’ing. pisticcese Raffaele Marra, oltre alla impresa D’Alessandro, maestranze e altre ditte di supporto (tutti, ugualmente ringraziati anche da don Rosario Manco, nel suo intervento di chiusura).
In particolare, proprio l ‘appassionato intervento di don Rosario, apparso parecchio soddisfatto, ma anche visibilmente emozionato, ha riguardato, tra l’altro, quelli che sono stati gli anni che hanno caratterizzato l’andamento dei lavori di consolidamento, “con difficoltà - ha spiegato - superate grazie all’aiuto del Signore e di San Rocco, che non ha mai fatto mancare il SUO sguardo “divino” sulla realizzazione dell’opera”.
Quello di don Rosario, ricordiamo, impegno preciso e costante nella lunga, difficile operazione di completamento dell’opera, apprezzata dal Vescovo e da tutti i fedeli. L’indimenticabile serata, si è conclusa con la cerimonia di dedicazione e benedizione del nuovo altare, il dono di una speciale riproduzione della Chiesa di san Rocco (opera del Prof Barbalinardo) a don Caiazzo e un caloroso, lungo applauso da parte dei numerosi fedeli che non hanno voluto mancare a questo storico appuntamento.
A margine alla serata, abbiamo registrato una dichiarazione del sindaco Domenico Albano sull’evento appena concluso. “Come cittadino di Pisticci, ma anche come devoto fedele del nostro Protettore San Rocco, sono felice per questo evento atteso per tanti anni. Data e serata, importanti per la nostra città, che ora possiamo dire “più ricca”, grazie a un tempio che gli mancava da tempo, ma anche “più protetta” dal suo Santo Protettore, finalmente ritornato nella sua casa naturale”.
Michele Selvaggi
Per la nostra città, una giornata storica quella di domani, giovedì 10 ottobre 2024. Dopo oltre 10 anni infatti, riapre al culto e ai fedeli, la chiesa del nostro Santo Protettore San Rocco.
Il prossimo 10 ottobre, la Chiesa di San Rocco a Pisticci riaprirà al culto, dopo un lungo periodo di chiusura iniziato il 12 dicembre 2012 a causa di gravi problemi strutturali. La riapertura rappresenta un momento significativo per la comunità pisticcese, legata a questa chiesa dedicata al Patrono San Rocco sin dal 1656, quando il Santo fu invocato come protettore durante un'epidemia di peste che risparmiò il paese.