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Stava lavorando sul tetto di un capannone dismesso nella zona industriale di Tito quando, per cause ancora in fase di accertamento da parte delle Forze dell'Ordine, è precipitato verso il basso.
Ha perso così la vita questa mattina un operaio di 47 anni di Ferrandina. Sul posto sono intervenuti Carabinieri, Vigili del fuoco e gli operatori sanitari del 118 "Basilicata soccorso" che non hanno potuto far altro che constatare la morte dell'operaio.
SUMMA (CGIL): “Servono maggiori controlli e prevenzione” - “La Basilicata piange oggi l’ennesima vittima sul lavoro. Nell’esprimere vicinanza alla famiglia dell’operaio di Ferrandina che ha perso la vita mentre svolgeva le proprie attività nella zona industriale di Tito Scalo, diciamo basta alle morti sul lavoro”. È quanto afferma il segretario generale della Cgil Basilicata angelo Summa.
“In attesa che vengano fatti gli accertamenti del caso, chiediamo a chi di competenza di esercitare maggiori azioni di controllo e prevenzione. Siamo di fronte a una vera e propria emergenza in Basilicata, cui si può mettere fine solo unendo le forze e mettendo in campo azioni concrete.
È il momento che la politica e le istituzioni facciano la loro parte e che il mondo datoriale garantisca il rispetto delle norme e restituisca il giusto valore alla sicurezza nei luoghi di lavoro – conclude Summa - mettendo questo aspetto al primo posto rispetto al profitto, che sembra essere l’unico obiettivo perseguibile da parte delle imprese".
GIORDANO (UGL): ”Basta stragi, più cultura della sicurezza” - “La 70ma giornata nazionale in memoria delle vittime sul lavoro e’ stata un’occasione per riflettere su quanto sia necessario implementare una maggiore cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro, attraverso una adeguata formazione dei dipendenti e più controlli, specialmente nei settori che sono a rischio di infortuni. Sulla scia di quanto rappresenta a livello Nazionale il nostro Segretario Generale dell’Ugl, Paolo Francesco Capone, non possiamo che ribadire la necessità che servono misure strategie giuste per scongiurare tali fenomeni luttuosi”.
E’ quanto dichiarano i segretari dell’Ugl territoriali di Potenza e Matera, Giuseppe Palumbo e Pino Giordano in merito a quanto successo anche oggi, a pochi giorni dalla giornata nazionale delle vittime sul lavoro, che registriamo un nuovo incidente mortale nella nostra area industriale di Tito (PZ), dove un uomo ha perso la vita in una fabbrica della zona industriale precipitando da un capannone dismesso della ex EDL mentre effettuava lavori di bonifica dall’amianto. L’operaio, quarantasettenne, originario di Ferrandina (Mt), lavorava per una ditta campana. Inutile l’arrivo dell’elisoccorso del 118 Basilicata: i sanitari hanno solo potuto constatare la morte. La sicurezza sui luoghi di lavoro rimane una problematica serissima da affrontare con strumenti più incisivi che vadano a rafforzare le azioni di sistema, tanto a beneficio dei lavoratori quanto dei datori di lavoro. Salute e sicurezza dei lavoratori devono essere tra le priorita’ dell’agenda di Governo, con l’obiettivo di prevenire e contrastare gli incidenti mortali che sono, tuttavia, in costante aumento. Infatti l’Inail, nei primi dieci mesi del 2020, ha registrato 833 morti sul lavoro, un incremento pari al +21% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Di sicuro, la pandemia Covid-19 ha influito negativamente sui dati e non ha soltanto messo in ginocchio l’economia del Paese ma ha anche seminato morte anche tra i lavoratori. Da anni l’Ugl e’ attiva sul campo con la manifestazione itinerante per l’Italia ‘Lavorare per vivere’, volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sul triste fenomeno delle cosiddette ‘morti bianche’. Unendo le nostre energie dobbiamo dire basta a queste stragi silenziose sul lavoro. Alla famiglia della vittima - concludono Giordano e Palumbo - va il cordoglio dell’Ugl Basilicata“.
MARTOCCIA (SINDACO DI FERRANDINA): "La comunità ferrandinese si stringe attorno alla famiglia" - "A soli quattro giorni dalla “Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro”, le cosiddette “morti bianche” di cui solo le famiglie e gli affetti delle vittime ne conoscono il volto nero, non possiamo che stringerci alla famiglia tutta di un giovane uomo della nostra comunità che inspiegabilmente, perché morire sul lavoro nel 2020 è inspiegabile, perde una risorsa, perde un pezzo di futuro.
Questa vicenda ci obbliga a porre con forza una riflessione seria e senza compromessi sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Ci impone di rimettere sempre e comunque al centro di qualsiasi interesse economico la centralità dell’uomo, della persona.
La Amministrazione Comunale tutta partecipa al dolore incolmabile della moglie, dei figli, della famiglia".