Venerdì, 22 Novembre 2024

Allarme a Pisticci, carico di cromo versato nel fiume Basento

Lunedì, 05 Agosto 2024

Pisticci - C’è stato un carico di cromo nel fiume Basento, sotto il ponte della Provinciale Pisticci scalo-Pomarico nella zona di Torre Accio. Ecco perché circa un mese fa, in quella zona le acque apparivano stranamente marroni tendenti al nero, come denunciato dal consigliere comunale Vito Di Trani e constatato dal sindaco di Pisticci Domenico Albano.

Proprio le analisi chimico-fisiche commissionate dall’Amministrazione comunale al laboratorio “D’Arienzo” di Marconia, hanno certificato lo sforamento che a fronte di una soglia di legge fissata a 7 microgrammi (μg) per litro, in un punto si è attestato su 9,6 μg/l, arrivando addirittura a 11 μg/l nel secondo punto, mentre è risultato assente nel terzo punto di campionamento. Valori che devono far riflettere chi ha responsabilità in materia ambientale e sanitaria a tutti i livelli, dalla Regione Basilicata che qualche giorno fa ha autorizzato il Consorzio di bonifica a prelevare acqua dal fiume per irrigare i campi nel Pisticcese (il cromo ci sarà ancora?), al Comune di Pisticci, visto che dal 2011 vige un’ordinanza mai revocata a firma dell’allora sindaco Vito Di Trani (ironia della sorte), che vieta l’emungimento dell’acqua dal fiume proprio per motivi sanitari.

Intanto mentre si effettuavano i prelievi per il campionamento, due cavalli sono stati fotografati abbeverarsi nel fiume.

Le analisi hanno fatto registrare anche una percentuale importante, seppure nei limiti di legge, di nichel. Da dove provengono queste sostanze inquinanti? E’ la domanda a cui dovrebbe rispondere chi è deputato a monitorare e tutelare l’ecosistema del fiume in quella zona. La scienza ci dice che l’esposizione al cromo nell’acqua rappresenta una preoccupazione significativa per la salute umana, poiché il metallo denominato così per la varietà di colori che assume, può manifestare effetti avversi su diversi organi e sistemi. In particolare, il cromo può causare irritazioni all’apparato digerente, manifestandosi con sintomi come nausea, vomito e disturbi gastrointestinali, ma anche diverse forme tumorali. Inoltre, la presenza di cromo nell’acqua può influenzare negativamente la qualità del suolo e influire sulla catena alimentare, contribuendo a ulteriori rischi per la salute umana. Elementi da tenere in debita considerazione, dopo i risultati delle analisi sul Basento.

Come preoccupano altri risultati, quelli delle analisi dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa) sulle acque reflue del depuratore comunale di Marconia in contrada “Pucchieta”, dove sono stati rilevati ben 28 milioni di unità formanti colonia (ufc) per 100 millilitri di escherichia coli, a fronte di un limite massimo di legge fissato in 5.000 ufc/ml; 3 milioni e 500mila ufc/ml di enterococchi intestinali e 33 milioni e 400mila ufc/ml di coliformi totali. Anche lì il Consorzio di bonifica per diversi giorni ha installato una motopompa di sollevamento e quell’acqua è stata distribuita nei campi agricoli della zona, salvo poi smontare tutto dopo la denuncia di Di Trani ed i risultati dei prelievi. “Io non vivo di rivincite -ha commentato il consigliere comunale - ma voglio solo proteggere e garantire la salute pubblica e chi sbaglia deve pagare”.

di Antonio Corrado, pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno

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