E’ una notizia delle ultime ore, dopo che la Conferenza Episcopale della Basilicata, ha dato il definitivo parere positivo per l’introduzione della causa di beatificazione e canonizzazione per i tre.  Lo ha reso noto la stessa Ceb in una nota che contiene il messaggio natalizio dei Vescovi della nostra regione e una informativa sulle sue attività più recenti.

Don Tommaso Latronico, come si ricorderà, dopo essere stato parroco per diversi anni di Nova Siri della Diocesi di Tursi Lagonegro, intorno agli anni 80, fu al centro di uno dei periodi formativi più intensi, dallo stesso animati. In poco tempo, infatti, divenne punto di riferimento di numerosi gruppi di giovani che ruotavano intorno a Comunione e Liberazione. A Pisticci, quel movimento trovò subito, tantissimi aderenti tra i giovani e non solo, tanto da pensare all’apertura di una sede nel centro della città. Ricordiamo quel locale ubicato nei pressi di Arco Cantisano, traversa di Corso Margherita, che fu frequentato per diversi anni, prima che nella seconda metà degli anni 90, fu spostata in uno stabile a piano terra di via Filangieri, nei pressi dell’edificio della Scuola elementare Cantisano.

Don Latronico era nato a Nova Siri il 27 novembre 1948 ed è morto all’età di 45 anni a Roma dopo aver lottato a lungo contro un subdolo male. La sua storia personale ci racconta che dopo gli studi ecclesiastici a Roma, era stato chiamato a Matera dove, tra l’altro, aveva insegnato al Liceo Classico “E.Duni”. Amico personale di don Luigi Giussani, fondatore di CL, aveva seguito da vicino il pensiero di celebri teologi dell’epoca. Ovviamente, per il popolo dei devoti di don Latronico, ma anche per gli altri due lucani monsignor Vincenzo Cozzi e Madre Gemma, la strada è ancora lunga, atteso il rispetto dei tempi tecnici legati all’apertura della fase relativa alla celebrazione del processo di beatificazione.

Come è noto, don Tommaso Latronico è fratello dell’attuale assessore regionale della Giunta Bardi, Cosimo Latronico, già parlamentare della XVI° e XVII° Legislatura.

Michele Selvaggi