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La nostra storia, ci ricorda un evento di tanti anni fa, con l’arrivo a Matera, ma (si disse) anche in Basilicata, del primo esemplare della Fiat 500, erede della “Topolino”.
Era intorno al 10 luglio 1957, quando appunto, per le strade della città capoluogo, fece la comparsa, proveniente da Bari, la nuova piccola ed economica automobile della casa torinese, appena battezzata (4 luglio) da Gianni Agnelli e Vittorio Valletta a Mirafiori. Un tempo ormai lontano, che comunque anche con ricordi un po’ sbiaditi, non cancella le nostre emozione del momento, allora studenti a Matera, in piena vacanza scolastica, nei giorni dopo i festeggiamenti della Madonna della Bruna, ospiti di compagni di classe.
Era la tarda mattinata e con alcuni amici, avevamo appena gustato un gelato nel centrale bar Tripoli, quando da piazza V. Veneto si udì un mormorio tra i presenti, che annunciava l’imminente arrivo della nuova automobile della casa torinese, la “Fiat 500”, già da qualche giorno parecchio pubblicizzata attraverso manifesti sui muri della città. Un’ attesa piacevole, ma soprattutto piena di curiosità, poi la sua comparsa proveniente veloce, dalle parti di Piazza San Francesco, al suono ininterrotto di clacson. Alla guida un autista in tuta celeste, con a fianco probabilmente un meccanico, ugualmente vestito. Dopo una “sgommata” davanti al Banco di Napoli, si fermò nei pressi del locale, ora “Gran Caffe” subito circondata dalla folla. Bella, elegante, di colore blu notte, fece subito centro tra i numerosi visitatori che, evidentemente, da giorni attendevano il suo arrivo, per conoscerla in tutti i particolari, magari per sfiorarla, toccarla e soprattutto per ammirarla. L’accesso all’interno – ricordiamo – fu consentito solo ad una persona aitante e dall’aspetto giovanile, presente tra i curiosi. Una sosta di circa mezz’ora e poi via a gran velocità verso il Palazzo della Prefettura, la Villa comunale e poi al piazzale stazione. Una visita fugace la sua, che lasciò tutti sorpresi e soddisfatti, magari con più di qualcuno, già con il pensiero e desiderio di far presto sua quella che poi per tanto tempo, sarà l’auto più amata dagli italiani. Noi, studenti in bolletta, comunque contenti per essere stati testimoni dello storico avvenimento.
Una nuova “piccola….grande” superutilitaria (il suo prezzo all’epoca, intorno alle 500 mila lire) della gloriosa casa torinese, che comunque, molto attesa, piacque subito anche da noi ed a Pisticci - ricordiamo - fece la sua comparsa, dopo circa un mese, durante la tradizionale sfilata di macchine della sera del 15 agosto, quando la statua di “Sant Rucchicch” veniva portata al santuario di Santa Maria del Casale. Esemplare capofila di colore bianco, parecchio ammirata durante tutto il percorso cittadino. Ormai è passato tanto tempo e, dispiace proprio, non ricordare quel suo fortunato proprietario.
Michele Selvaggi