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La Regione Basilicata più della vicina Puglia, vive una condizione a dir poco paradossale: cioè i produttori agricoli e un quarto del territorio e della popolazione sono vessati dalle dannose politiche del Consorzio di Bonifica i cui poteri gravano potentemente e negativamente sulla economia regionale e in special modo sull'agricoltura non solo per la pessima gestione delle acque, ma anche per quel che riguarda il territorio nel suo insieme. I dati parlano con chiarezza: circa 250 mila ettari sono sotto il controllo dell'Ente Consortile da cui ricava indebitamente un canone fisso che varia da 20 a 180 euro all'anno per ettaro a fronte del famigerato "beneficio idraulico" che nella maggiore dei casi è solo virtuale.
Inoltre la superficie servita da impianti irrigui non supera gli 80 mila ettari di cui solo non più di 13 mila effettivamente irrigati dai privati, i quali pagano l'acqua al consumo. Negli ultimi 5 anni il consumo si è ridotto notevolmente per ovvie ragioni. Tante che la Dirigenza dell'Ente con la complicità della Regione e dei rappresentanti di categoria prestano più attenzione alle entrate del tributo 660 che a quello del servizio irriguo. La vergognosa operazione di montare nuovi e moderni misuratori elettronici anche su condotte disabilitate e non a norma rispondono alla logica di dare una parvenza di modernità e di efficienza ad un sistema che non esiste.
In tanto si continua a vessare e tartassare chi lavora e rischia lavoro e capitali.
In Puglia Tavolo Verde Puglia e Basilicata è riuscito ad ottenere, impegnando anche i Sindaci, la sospensiva dei pagamenti in attesa che la Regione Puglia giunga con un atto politico a ripensare tutta la gestione dei Consorzi di Bonifica.
Noi in Basilicata continuiamo a dar credito ai soliti apprendisti stregoni bravi solo a chiedere soldi per la tessera e a strisciare anche attorno al Sindaco di turno per essere eletto in seno al consiglio di amministrazione.
Questo è un aspetto che non va sottovalutato nel sottoporre all' attenzione degli amministratori, del presidente della Provincia e dei consiglieri regionali, la condizione di disagio che vivono i produttori agricoli; disagio che è la somma di tante condizioni avverse comprese quelle climatiche. E chi pensa di attribuire tutte le responsabilità della crisi che colpisce il mondo agricolo alla sola Europa, vuol scaricarsi di responsabilità che ha.
Fra non molto diranno che i veri responsabili sono i produttori agricoli.
Per queste ed altre ragioni non dobbiamo rassegnarci a subire, ma reagire anzitutto, incontrarci e discutere per trovare insieme la giusta via per fare sentire la nostra voce e fare valere i nostri diritti.
Così con una nota stampa inviata in redazione, Tavolo Verde Puglia e Basilicata