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In merito alla diffusione virale del video riguardante l’avvistamento di lupi sulla spiaggia di Policoro, dello scorso 16 febbraio, l’Ufficio Parchi, Biodiversità e Tutela della Natura della Direzione Ambiente, Energia e Tutela del Territorio, onde evitare inutili allarmismi, in accordo con il Comune di Policoro ritengono necessario comunicare che la famiglia di 3 lupi avvistati è la più studiata e seguita di tutta la Regione Basilicata.
Infatti dal 2019, questi esemplari sono costantemente monitorati ogni giorno con fototrappole e con attività in situ da parte di collaboratori del Cras dell’Oasi WWF di Bosco Pantano.
In Italia e, quindi, anche a Policoro, nessun lupo è stato mai reintrodotto.
Questa specie, all’apice della catena alimentare in Europa, era quasi completamente scomparsa in Italia negli anni ’70: ridotta ad un piccolo nucleo sulle Alpi occidentali; la sua espansione negli ultimi decenni è frutto solo ed esclusivamente del regime protezionistico e di dinamiche naturali che lo hanno portato a ricolonizzare il territorio nazionale spingendosi fin sulle zone costiere alla ricerca di prede.
La preda d’elezione del lupo è il cinghiale e considerata l’elevata presenza di questo ungulato anche in aree costiere, ecco spiegata la presenza di questo nucleo nell’area della riserva.
Il lupo è una specie territoriale quindi nel momento in cui una famiglia di lupi (un branco), si stabilisce in una zona, occupa quel territorio a titolo esclusivo, ovvero ne fa la propria “casa” e contemporaneamente si autoregola annualmente, mantenendo un nucleo stabile formato da maschio e femmina adulta e sub adulti dell’anno.
Aspetto fondamentale da chiarire è che il lupo non è considerato una specie pericolosa per l’uomo.
Sebbene il rischio zero non esista e ciò vale per tutti gli animali, compresi quelli domestici, le statistiche evidenziano come gli attacchi alle persone siano eventi rari.
I lupi, infatti, posseggono un carattere schivo ed elusivo e, anche se frequentano zone antropizzate, preferiscono spostarsi nelle ore notturne, quando è meno probabile incontrare persone.
Precisa l’Ufficio Parchi, Biodiversità e Tutela della Natura della Direzione Ambiente, Energia e Tutela del Territorio:
“Per tale ragione, la famiglia di Bosco Pantano di Policoro non è da considerarsi assolutamente pericolosa per l’uomo, vivendo la maggior parte del tempo, nel bosco della riserva e spostandosi, per la ricerca di cibo, di notte e grazie alle sue prerogative olfattive e uditive comunque evita l’uomo.
Al fine di rassicurare la popolazione è utile dare consigli pratici qualora si incontrasse un lupo.
Normalmente il lupo, grazie all’olfatto e all’udito molto sviluppati, si allontana prima di essere avvistato dall’uomo, ma è comunque possibile incontrarlo soprattutto in contesti antropizzati.
In caso di incontro ravvicinato è sempre raccomandato un comportamento di rispetto e buon senso: se non si è a proprio agio basterà parlare a voce alta ed eventualmente agitare le braccia per allontanare l’animale.
Bisogna evitare di seguirlo e di interferire con il suo comportamento e se il lupo si sta nutrendo non deve essere assolutamente disturbato.
Nel caso, invece, il lupo mostri confidenza avvicinandosi all’osservatore, tale comportamento è da considerarsi assolutamente un evento eccezionale e soprattutto del tutto anomalo.
Il consiglio è quello di segnalare immediatamente l’accaduto alle autorità locali competenti, ovvero Comune di Policoro e la Regione Basilicata, nello specifico l’Ufficio Parchi, Biodiversità e Tutela della Natura della Direzione Ambiente.
E’ bene ricordare che non deve essere mai fornito cibo alla fauna selvatica, lupo compreso, in quanto questo lo renderebbe più pericoloso rendendolo ‘confidente'”.