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Ormai è chiaro. Con la giunta regionale Bardi, che si appresta a festeggiare i tre anni di vita, stiamo assistendo ad un gattopardismo in versione lucana. Tutto cambia perchè nulla cambi, verrebbe da dire parafrasando Tomasi di Lampedusa.
L'aumento degli stipendi dei direttori generali delle aziende sanitarie di Potenza e Matera (da 123mila euro a 153mila) dà la dimensione sull'approccio che anche il sedicente governo del cambiamento sta avendo nella sanità lucana. Si tratta del settore dal quale si generano spesso tante storture e degenerazioni con nefaste conseguenze sui cittadini, vero anello debole che spesso si trascura. Riecheggiano ancora, a tal riguardo, le parole del Procuratore della Corte dei Conti si Basilicata in tema di emigrazione sanitaria.
Minimo sforzo, massimo risultato. Con questa semplice formula la Giunta Bardi è intervenuta ritoccando i già generosi stipendi dei manager della sanità, compresi il dg del CroB di Rionero in Vulture e i direttori sanitari e amministrativi.
Ci aspettavamo un copione diverso in questa chiusura d'anno. Invece, le aspettative sono andate deluse. Rendere allettante la sanità lucana con stipendi sempre più alti per i manager che raggiungeranno la Basilicata è un assunto che non ci convince e che non garantisce affatto risultati in termini di qualità dei servizi, riduzione dei tempi per la prenotazione delle visite e di ridimensionamento della fuga fuori regione per farsi curare adeguatamente.
Il rammarico è tanto. La storia, per chi la ama, può dare grandi insegnamenti. Il cambiamento, che tale non è, rischia di finire sulle pagine della storia politica della Basilicata in un capitolo poco edificante.
Buon anno ai lucani che meritano il meglio.