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“Il Covid-19 ha paralizzato l’economia del nostro territorio come in tutto il resto d’Italia e del mondo: abbiamo perso migliaia di familiari, vittime della pandemia sconosciuta nel 2020, oggi grazie alla scienza sembrerebbe che si stia risolvendo: ma incombe un altro dramma meno conosciuto, l’Ugl non vuole creare allarmismi, per tanto è opportuno affrontare il problema in tempi necessari. L’Ugl Matera lancia l’allerta sul tasso di malattia che si potrebbe diffondere a macchia d’olio dovuta alla Peste suina che fortunatamente non è trasmissibile all'uomo, quindi l'allarme lanciato nei confronti di questa condizione è relativo unicamente agli animali e di conseguenza ai devastanti danni economici che ne derivano, considerato l'altissimo rischio di morte che comporta”.
E’ un argomento discusso nell’Ente di Via Ridola tra Pino Giordano dell’Ugl Matera e il Presidente della Provincia di Matera, Avv. Piero Marrese.
“Ora non si può più aspettare. Ormai i casi di cinghiali che hanno raggiunto le campagne del Metapontino e centri abitati sono sempre più numerosi. Sino al raduno in branchi di migliaia di capi di cinghiali, siamo all’invasione e al pericolo peggiore perché oltre la pubblica incolumità ci sono problemi igienico-sanitari con fenomeni di diffusione di malattie infettive. I primi ad essere allarmati in quanto subiscono i danni maggiori sono cittadini e gli agricoltori. Per questo motivo oggi l’Ugl Matera ha incontrato il Presidente Marrese come sempre sensibile alle problematiche del territorio da noi sottoposte – afferma Giordano.
L’allarme non riguarda solo i danni alle aziende agricole ma la stessa incolumità dei cittadini come provano i numerosi incidenti provocati da cinghiali contro auto in circolazione specie lungo strade delle aree più interne. Ci assumiamo tutta la responsabilità sindacale e politica di quello che diciamo ma – affermano Marrese e Giordano - ora non si può aspettare più! La competenza è esclusivamente della Regione Basilicata, ci facciamo entrambi promotori di chiederne un incontro unitario su tale grave problema dove oggi non si può pensare ad altre iniziative se non quelle di abbattimento. E’ dramma, necessita un’ulteriore prevenzione contro la peste suina africana, tenendo conto che i danni causati da cinghiali al settore agricolo rappresentano comunque un'emergenza da tempo e, sicuramente, da molto prima della scoperta di focolai di PSA. Ci sentiamo di suggerire – concludono il Presidente della Provincia, Avv. Marrese e il sindacalista Ugl, Giordano - la possibilità da parte degli agricoltori possessori di regolare porto darmi di concretizzare azioni di autotutela e di salvaguardia delle colture e del patrimonio fondiario e degli allevamenti; nelle more delle modifiche della legge 157/92 che regola la materia, il governo centrale emani un dispositivo autorizzativo a favore delle Regioni che dia la possibilità alle stesse di dar vita, di concerto con le autorità sanitarie e ambientali, a piani straordinari di gestione degli abbattimenti definendo controlli, utilizzo e smaltimento dei capi abbattuti. E’ oramai un problema fuori controllo, tra danni milionari ad agricoltura e ambiente, rischio malattie, incidenti stradali sempre più frequenti e minacce alla sicurezza dei cittadini anche nelle aree urbane. Le gabbie non servono, ora bisogna solo agire!"