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Il centro destra ha avuto il coraggio di usare, per fini elettorali, la questione delle proroghe delle concessioni demaniali marittime, prendendo in giro decine di operatori, sapendo che le evidenze pubbliche non erano più rinviabili.
La sentenza della VI sez. del Consiglio di Stato nr. 229 del 13 gennaio 2022 ha dichiarato che la scadenza delle concessioni demaniali marittime è fissata fino al 31 dicembre 2023, data ultima per assegnare le nuove concessioni tramite evidenza pubblica.
Chi ha preso in giro i balneari dovrebbe vergognarsi, chi continua ad appoggiare una battaglia che viola ogni più elementare principio di pari opportunità nella gestione di un bene pubblico, dovrebbe essere attaccato dagli stessi operatori.
Gli stessi balneari dovrebbero sbugiardare, chi li ha convinti in tutti questi anni, che il loro caso era diverso e che il loro “diritto acquisito” lontano da legittimi interessi altrui.
Gli stessi Comuni, che non percepiscono nessun introito dalla gestione delle aree demaniali marittime e che nel caso dei Porti conservano solo oneri e responsabilità, non hanno avuto nessuna possibilità di percepire economie da ridistribuire nella programmazione territoriale di interventi di interesse pubblico.
Ecco perché Europa Verde è pienamente d’accordo alla direttiva Europea che prevede da anni che i beni demaniali marittimi siano assegnati senza proroghe automatiche e con massima evidenza pubblica.
Continuare a contaminare il dibattito Politico con spauracchi di ogni tipo intorno all’affidabilità delle aziende che parteciperanno alle gare, è vergognoso e disonesto.
Tutti i settori economici sono regolati da norme stringenti sull’aggiudicazione di qualsiasi gara d’appalto o asta pubblica, le stesse regole saranno garanzia per ogni azienda, che se pur perdente concessione, sarà nelle condizioni di aggiudicarsi nuovamente la propria area demaniale.
Le esperienze decennali nel settore, la conoscenza minuziosa degli elementi territoriali, la contezza analitica sugli incassi economici, garantiranno una capacità contrattuale maggiore delle aziende uscenti.
Per questo motivo l’aver speculato Politicamente sulla questione ha di fatto impedito un miglioramento sociale ed economico del comparto.
Europa Verde Basilicata non si tira indietro per mero calcolo elettorale, e indica la strada delle pari opportunità come via maestra nella gestione della cosa pubblica.