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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di NO SCORIE /MED NO TRIV:
“Il comune di Policoro aveva già emesso analoga ordinanza il 30/09/2020 (n.5976) per il ‘pozzo Policoro 1’ proibendo l’emungimento di acqua dai pozzi per il potabile, agricoltura e allevamento per la stessa area interessata dalla recente ordinanza del 28/4/23 (N10104) che interessa il pozzo Masseria Petrulla 1 poco distante dal pozzo Policoro 1 (che esplose nel 1991).
Nella stessa zona si è perforato anche il pozzo Policoro 1 bis dove si è continuato ad estrarre gas negli ultimi dieci anni.
Avevamo, ormai dal lontano 2010, chiesto alle amministrazioni comunali locali e regionali di verificare le falde vicino i pozzi di gas e avevamo chiesto di bloccare le trivellazioni sul nostro territorio proprio per la tutela delle falde acquifere e dei corsi d’acqua (il metapontino galleggia su un unico grande bacino idrico di profondità e di superficie), per le economie locali collegate e la salute dei residenti.
Molti ricorderanno la vicenda della trivellazione di pozzo Morano, in quella fase grazie agli agricoltori di Bosco Soprano furono evitati altri 2 pozzi nel territorio della concessione Policoro (che abbraccia Policoro, Scanzano, Rotondella e Nova siri).
I cittadini si sono mossi, le amministrazioni sono state invece silenti in questi anni, mentre la Regione Basilicata proseguiva con il piano di trivellazioni in terra e mare.
Una Regione – lo ribadiamo- a cui è stato chiesto ai suoi amministratori di dotarsi di un piano di tutela delle acque e dei bacini idrici da oltre 10 anni e che ancora non lo ha fatto.
Stesso discorso per il monitoraggio della subsidenza (abbassamento del suolo) che provoca dissesto idrogeologico/frane/smottamenti/allagamenti e un piano di emergenza esterna per chi vive e lavora intorno ai pozzi e agli oleodotti.
Abbiamo forse dimenticato la concessione petrolifera Tempa la Petrosa della Total nel basso Sinni e le istanze in mare di Shell e tante compagnie minori dove ci siamo battuti insieme alla Ola in tutti questi anni per poter continuare a vivere di acqua, mare, terra e anche di fragole?
Ora che facciamo rincorriamo le bonifiche?
Ancora si è convinti che in questi territori o nell’ intera Basilicata ricca di bacini idrici si possa estrarre gas e petrolio?
Per le estrazioni di gas nella concessione Policoro per una questione di franchigie i comuni non hanno ricevuto un centesimo di royalties, ora che la propaganda del fossile si è inventato uno sconto in bolletta (non concesso neanche a tutti) che è già praticato da altre regioni che non trivellano i propri territori che facciamo continuiamo a trivellare i bacini idrici della Basilicata?
A i fini della tutela degli interessi della popolazione, delle loro attività, dell’agricoltura di pregio della costa Ionica, dei bacini idrici e dell’immagine del territorio chiediamo al sindaco di Policoro di istituire insieme a tutti gli altri sindaci del territorio e della stessa Basilicata un comitato dei cittadini e amministratori per la tutela e difesa del ‘bene acqua’ un interesse vitale e prioritario del territorio e delle comunità”.