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Sala gremita per il convengo sull’autismo e disturbi del neurosviluppo, svoltosi sabato scorso 13 aprile a Bernalda, tenutosi nell’auditorium Don Mimì D’elia. “Location – riferiscono gli organizzatori – scelta proprio per dare un messaggio di collettività della tematica”.
Conferite targhe di riconoscimento a tutti i presenti intervenuti tra cui, per l’impegno istituzionale politico che sostiene simili iniziative, i due sindaci coinvolti, Domenico Raffaele Tataranno, primo cittadino di Bernalda, e Francesco Mancini, sindaco del Comune di Pomarico, tra i quali si istaurerà un patto di amicizia. Intesa tra l’associazione Bikers per la vita e Csen Basilicata, legati in simbiosi dalla manifestata volontà di collaborare. Il dono di una pergamena personale ai bambini che si sono distinti dimostrandosi vicini verso Alessandro, figlio del presidente di Bikers per la vita che vive in prima persona l’autismo e motivo per il quale è nata e si nutre l’associazione che fa delle moto un mezzo attraverso il quale fare del bene, mediante una raccolta fondi a sostengo di iniziative a favore dell’autismo. Il dottor Bove, campano, ha spiegato le cause e gli aspetti peculiari di approccio ai bimbi con problemi del neurosviluppo nel rispetto della individualità delle caratteristiche neurosensoriali dei bambini. La dottoressa Greco, piemontese, ha invece illustrato gli aspetti epigenetici volti ad ottimizzare la situazione comportamentale partendo dall’asse intestino cervello, con attenzione allo stile di vita alimentare in situazioni di disbiosi e alle potenzialità riabilitative basate sulla neuroplasticità. “Moto intesa come terapia” – è il messaggio di Luca Nuzzo, medico campano, che ha durante l’incontro, dimostrato mediante la visione di video, il come la moto terapia (metodo da lui ideato) sia utile ad esempio alla desensibilizzazione al rumore in persone autistiche che lo tollerano poco o per niente. Nuzzo inoltre ha sottolineato come il concetto di terapia richieda fondamenta scientifiche e sia anche un percorso cauto e nato su di un rapporto di intensa fiducia tra l’equipe e l’autistico. Infine l’intervento da parte della dottoressa Elisabetta Ferrari, lucana, che ha fatto un appello a tutti i medici della Basilicata affinché il progetto di MotoTerapia sia avviato anche in questa Regione. L’associazione “Bikers per la vita” ringrazia anche tutto lo staff della stessa che ha sposato con il cuore quell’unico fine… una passione per le due ruote intesa come passione per la vita, quella incentrata su quel rombo della moto intesa come mezzo per fare del bene.